Appare come una giovane donna alta e slanciata, oppure come una daina o una cerva.
Schiva, silenziosa, si nasconde nel folto dei boschi, rendendosi quasi sempre invisibile, anche se solo mimetizzandosi con la vegetazione.
Risulta più o meno così:
E' una delle Fate Guaritrici.
Fin dai tempi più antichi di cui siamo a conoscenza, i cervidi sono stati considerati magici, portatori di chiarezza e di visione.
Forse a causa della loro caratteristica di perdere i palchi, sono anche considerati simbolo di immortalità e rinnovamento.
Aumenta la capacità di visione a 360° e a trovare capacità terapeutiche dentro di sé, per sé stessi, per gli altri e per la Madre Terra.
Per questo è la Fata ideale per ricercatori, pionieri delle nuove scienze, veterinari e medici, soprattutto delle cosiddette "nuove medicine", alternative, dolci, energetiche...
Anche qui abbiamo una foglia del mio Gicine, che quest'autunno è stato parecchio generoso, tanto a lui non servivano più, e una di Betulla.
La prima, sopra, è composta da una treccia di nastri di organza, la rosa e la fogliolina sono sempre in pasta alo-isa e il colore è "scaldato" da una miscela di polvere dorata nella tempera.
Questa sotto, invece, è più, come dire, da tutti i giorni.
La treccia di passamaneria e coda di topo è impreziosita da perle della stessa pasta. Semplice, ma d'effetto, infatti le collane e i braccialetti perle sembrano piacere parecchio, forse anche per la minor delicatezza della lavorazione.
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