Durezza: 8
Sfaldatura: Perfetta secondo la base del cristallo
Varietà Colore Agente
Colorante
Allocromatico Incolore nessuno
Imperiale da giallo oro a
brandy Fe
ferrico, Cromo
Rosa Rosato lilla, magenta Cromo
(Mn)
Viola (rar. Collez.) Lilla-violetto Cromo
Azzurro Celeste chiaro-azzurro cielo Ferro bivalente, irregolarità strutturali
E adesso vediamo di chiarire
alcune cose.
Il Topaccio è una pietra
decisamente bella, interessante, preziosa, intelligente.
L’uomo no.
Non nel senso che non è una
pietra, ma nel senso che NON è intelligente. E nemmeno prezioso, anche se ne è
convinto.
Quindi, non essendo
intelligente, fa una serie inimmaginabile di sciocchezze, in alcune delle quali
ci rimette il nostro.
Il Topaccio, infatti, è una
delle pietre più maltrattate e falsificate in circolazione.
Quelli trasparenti ed
incolori vengono alternativamente spacciate per Diamanti, bombardate con raggi
gamma, poi riscaldate a circa 450°C, oppure irradiate con Cobalto60, così da ottenere pietre di colore diverso, in
genere azzurro intenso (stabile, ma piuttosto privo di luce), bruno, fino ad un
color caffè, in genere instabile, oppure rosso.
In altri casi, invece, quando
comprate un Topazio, in realtà vi stanno rifilando Quarzo Citrino, Fumé, Zircone
sintetico, spinello sintetico…vetro…che tristezza!
Ebbene, benché abbia postato
un paio di foto di Topi Topazi nel post sulle pietre da matrimonio, ho
provato a fotografarne un paio dei miei.
Premetto che io ho solo
Topacci Imperiali grezzi e un Topazio serio, giallo-bruno del Pakistan.
Non possiedo né quelli
allocromatici, cioè “nature”, privi di colore, né quelli azzurri,
che sono la varietà "finta" più comune in circolazione.
Purtroppo..dagli anni ’70,
per una ventina di anni almeno, il mercato è stato invaso da pietre azzurre, piuttosto
fredde e dall’aspetto poco simpatico che, soprattutto agli inizi, venivano
vendute a prezzi stratosferici, più o meno con le quotazioni dell’Acquamarina.
Il problema è che queste
pietre, in genere provenienti da Siberia, Birmania, Giappone, erano
tutte sistematicamente Topazi incolori bombardati, come visto sopra.
Oggi si pensa che
praticamente il 90% dei Topazi azzurri sia di questo tipo, anzi, se date una
sbirciata in giro per il web, c’è perfino chi spergiura che NON ESISTANO i
Topazi azzurri naturali, idea del cavolo, nata dalla mancata comprensione del
fatto che “immessi a tonnellate sul mercato”, non vuol dire: “Tutti, tutti, tutti”
...visto che l’uomo non è una specie intelligente?
Rarissimi, soprattutto
naturali, sono anche i Topazi magenta (i brunicci scaldati possono assumere un
colore rosso scuro, niente a che vedere con la versione sontuosa e nobile
naturale) e i violetti, spesso misconosciuti anche agli intenditori (Io ne ho
visti un paio in fotografia…).
Consiglio, quindi, di
concentrarsi su quelli Brasiliani Imperiali e sui Pakistani bruno chiaro,
oppure su quelli incolori, o, per dirla banalmente, “bianchi”.
L’ultimo è quello Pakistano,
di cui si vede la colorazione più omogenea e quasi priva di velature o delle
classiche striature tubolari, definite “ghiacciature riflettenti” che
fanno pensare a cristalli di zucchero.
La composizione è
relativamente diversa da quella degli altri Topazi, tanto che contiene una
quantità decisamente minore di Fluoro, sostituito da ossidrili. Come detto
nello schemino, il colore è dato da Ferro ferrico e, negli esemplari con colore
più caldo, da Cromo.
La lucentezza è interessante:
come forse si riesce a vedere dalla fotografia, il Topazio Pakistano ha una
lucentezza vitrea, simile, per intenderci, a quella del Quarzo, mentre quelli
Brasiliani hanno una lucentezza che fa pensare davvero a miele parzialmente
cristallizzato, calda e grassa.
Trovo che poche pietre
abbiano una luce simile: “Imperiale” è un termine che sembra inevitabile, vista
l’idea di sontuosa regalità che suggeriscono.
Il Topazio Imperiale, per la
maggior parte, proviene dallo stato di Minas Gerais, ed esattamente nella zona
circostante Ouro Preto da miniere a “cielo aperto”, cavità longitudinali a
forma di cratere o imbuto, il cui fondo viene mantenuto allagato, così da
lavare continuamente la ghiaia topazifera, che verrà poi avviata a nastri
trasportatori, dove subirà ulteriori lavaggi e selezioni.
Nei giacimenti il Topaccio è
rinvenuto tra Quarzo Ialino o latteo, rose di Ematite, spesso di dimensioni
superiori a 30cm di diametro e Distene (o Cianite, o Kyanite).
In queste miniere, fino a
poco tempo fa, solo l’1% del materiale era considerato vera e propria ghiaia
topazifera.
Oggi vengono presi in
considerazione anche i minerali precedentemente abbandonati, come Quarzi,
Ematiti e la bellissima Cianite, un tempo semplicemente curiosità da
collezione, oggi gemma che sta prendendo via via importanza nel mercato, soprattutto
vista la qualità perlacea, di un intenso colore azzurro screziato di grigio acciaio
che è possibile estrarre.
Recentemente ho visto cabochon
di Cianite dall’aspetto di gemme zuccherine trasparentissime, per i canoni di
questa pietra (sia chiaro, non ha mai la trasparenza di un Quarzo, per
esempio).
Nelle miniere di Ouro Preto (oro nero), si possono ancora
trovare cristalli di Topaccio delle dimensioni misurabili non in carati, ma
addirittura in etti!
Tra le foto
che appaiono sul web, ho trovato una serie di cabochon che possono dare l’idea
di come si presenta il Topo una volta tagliato. Consideriamo che la qualità non
è eccezionale: si tratta di pietre di un colore giallo chiaro o giallo bruno,
di trasparenza e luce medie.
Per
intenderci, le due pietre più aranciate che ho postato un po' più su, hanno una
qualità decisamente superiore, anche se la trasparenza, per esempio, non li
farebbe rientrare in quell'1% cui accennavamo poco fa.
In ogni
caso, si può vedere l'aspetto a goccia di miele che contraddistingue questa
Pietra:
Nei prossimi giorni, posterò nelle pagine statiche le
proprietà. Per ora, vista l’ora tarda, chiudo…sperando, sempre, che l’argomento
non sia troppo palloso.
‘nottina, bacini! J