Due parole sul blog

Se pensate che qui si parli di Fate, Elfi e Creature simili, beh, avete ragione.
Quasi.
La verità è che qui la vera protagonista è la Terra, com'è o come avrebbe potuto essere se...Se l'uomo non fosse com'è, se si fosse evoluto diversamente, se le cose fossero andate in un altro modo...

Se volete scoprire la Valle attraverso i RACCONTI potete cliccare sul pulsantino "Frammenti", oppure scegliere attraverso l'indice alla vostra destra. I numeretti indicano l'ordine cronologico.
Se cercate i gioielli, non avete che da scendere col cursorino, oppure cliccare il pulsantino "Gioielli".
Se volete saperne di più sulle diverse Creature, cliccate "Creature Fatate".

Su, su, guardate, guardate...

lunedì 21 gennaio 2013

Frammenti: Il Dono p. 12


Post modificato, restano a disposizione brevi estratti dei capitoli
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...“Non puoi pensare di ottenere in un giorno quello che noi abbiamo realizzato in settemila anni, non trovi?” chiosò Joelle.
“È che la zia pensa che io abbia l’abilità di fare un sacco di cose e…”
“Ce l’hai, ma ci vuole tempo. Allenamento. Anche abitudine. E poi devi smetterla di pensare come quelli di là fuori. È malsano, non riuscirai mai se pensi sia impossibile!”

“No, non penso sia impossibile, mi pare impossibile essere in grado di farlo, è diverso. Ma cosa vuol dire che ci avete messo settemila anni?”
Domandai a scoppio ritardato: “Beh, da quando i primi uomini arrivarono qui ad oggi. Ammetto che il conto non sia esatto, perché in realtà ci vollero poche generazioni per apprendere arti che oggi possiamo solo sognarci, ma…”
“Si, ma vuoi dire che questo posto è abitato da settemila anni?” la interruppi. Lei spalancò due occhioni a piattino grandi così: “Beh, dagli umani si, prima c’erano i lupi e le altre Creature, perché?”
“Ma ci sono reperti? Come lo sapete? E come ci arrivarono?” la tempestai: “Reperti in che senso? No, cioè, credo di si, ma chissene… insomma, verso il cinquemila avanti Cristo qui c’erano piccoli gruppi di uomini che iniziarono a lasciare memoria di se stessi attraverso le Cronache Familiari. La datazione della prima pagina segna l’anno zero della storia Valdombriana, o meglio, dell’era dell’Uomo.
Ciò che era prima, si perde nella notte dei tempi, ma non è affar nostro.

I primi cronisti narrano che esistessero diverse tribù di popolazioni alpine, alcune andavano d’accordo, altre meno, ma niente di che.
A volte arrivavano tribù di invasori, che cercavano di conquistarsi le terre migliori, come succede più o meno ovunque, così, un giorno, fuggendo da una tribù nemica, un gruppo si perse tra le montagne nella tormenta, così li colse la notte e si trovarono davvero a mal partito.
Si trattava dei membri di un paio di villaggi, c’erano anziani e, naturalmente, c’erano bambini, anche molto piccoli e, sai come sono i Lupi con i cuccioli, no? Li videro, si impietosirono e li scortarono in Valdombra, dove li ospitarono in alcune grotte che oggi sono come santuari per i nostri popoli. Alcuni sono visitabili, tipo musei.
E così fu stipulato il Patto con i Lupi, su cui tutta la storia Valdombriana è fondata. All’epoca i nuovi arrivati la chiamarono “La Valle dei Lupi”, che ancora oggi è uno dei nomi delle Tre Valli.”

Ero in estasi: “Ooohh! Ma, scusa, qui vivevano altre Creature, no? Esseri con civiltà molto evolute, per quel che ne so, perché la gente venne ospitata dai lupi e non da loro?”
Joelle si afferrò un ginocchio e si mise a dondolarsi: “Perché non erano in grado di immaginarli.”
La guardai. Lei guardò me, e io continuai a fissarla.
Mah, dicono io sia un mezzo genio, ma non so mica…

“…imma… gina?”
“Imma-gi-nar-li! Eva, su, ripigliati! La mente umana comune, non è in grado di vedere qualcosa che non sia in grado di immaginare e non è in grado di immaginare qualcosa che non abbia qualche riferimento a qualcos’altro di noto.
Le Creature di qui erano troppo al di là dell’immaginazione di quei poveretti! Avevano barche che farebbero sembrare piroghe gli yacht extra lusso di oggi, erano in grado di spostarsi attraverso le dimensioni, sparire e apparire, avevano un aspetto totalmente alieno per loro. Un po’ le Creature non si mostravano ai nuovi arrivati, un po’ quella popolazione non sapeva che cosa aveva di fronte, quindi le loro menti si fermavano, il cervello modificava ciò che vedeva o lo cancellava.
 
Succede anche nei sogni: quando ti svegli, a volte, ricordi delle cose, tipo che volavi su un aereo, un’auto o un tappeto volanti, cose relativamente familiari, ma sono solo artifici creati dal tuo inconscio per rendere accettabile l’idea di volare, per esempio.
Allo stesso modo, gli Antenati si avvicinavano a quel grande lago, pescavano, nuotavano, avevano la percezione di presenze, la sensazione di vedere qualcosa che, spesso, identificavano come “spiriti”, ma non riuscivano a vedere un’infinità di cose che erano sotto i loro occhi.

A volte, in momenti particolari delle giornata, all’alba o al tramonto, vedevano delle immagini vaghe sull’Isola che era al centro del Mare d’Ombra, oggi è l’isola che divide il fiume in due rami, su verso la salita per Ciusaot, ma non potevano vedere un castello di madreperla, perché non esisteva qualcosa riconducibile all’idea di “castello” nella loro mente. Oppure intravedevano qualcosa di bianco muoversi veloce sulle acque, ma niente di più.
Un po’ come là fuori, no?
C’è un’infinità di esistenza di cui loro non sono nemmeno lontanamente consapevoli. Sguazzano nell’Universo senza vederlo e pensano di sapere tutto… molto stupidi. Molto più di quelle popolazioni primitive, a dire il vero. Loro si sforzarono, ampliarono le loro menti, e un po’ alla volta iniziarono a vedere”
“…E quindi? E come? E dopo?”

“Ouf! Guarda che ci sono i libri di storia in biblioteca, eh? Beh, i primi uomini erano ancora Figli della Terra Madre, al contrario dei moderni, sapevano che esistono infinite cose celate alla vista, così, dopo un po’, iniziarono a vedere qualcosa, non più solo ombre nel crepuscolo. Iniziarono a seguire le figure che percepivano, finché un giorno i lupi gli si accovacciarono accanto e, attraverso i loro occhi, i pescatori videro delle bellissime imbarcazioni su cui erano gli Antichi. Videro il castello, i loro villaggi, come se un velo fosse caduto da davanti ai loro occhi e ne furono così sconvolti che molti piansero come bambini.

Ovviamente, all’inizio, ebbero timore, si prostrarono, considerarono dèi quegli Esseri misteriosi, poi iniziarono a prendere confidenza e fare amicizia.
Il passo successivo fu alleanza e incominciare ad apprendere.
Gli Antichi insegnarono loro a tessere, creare la ceramica, usare il metallo e altre cose, tra cui come fare la cartapaglia e a scrivere, così, la prima cosa che gli Uomini fecero fu scrivere la loro storia e il loro arrivo nella valle, in modo da tramandarlo ai posteri.
E così, quello è il momento che consideriamo come l’inizio della Storia della Valdombra, della nostra storia, come ti dicevo.”


(...continua link p.:13)

sabato 12 gennaio 2013

"Rivendell"

Penso siano passati abbastanza giorni, per cui posto il bracciale cui avevo accennato.
Doveva essere una robina da due o tre ore di lavoro, ma mi ha un attimino preso la mano...dunque:
Come si vede, si tratta di sei fili di Rame, con due, esterni, di Ottone. Tutto il bracciale è cucito a spina di pesce, che, con otto fili, giuro che non passa più!!
I dili si separano in due onde e si riuniranno...beh...dall'altra parte, ovvio!
Tre Prehniti, sei microsfere di Quarzo Fumé e quattro sferette di Quarzo Ialino.
Ecco le visioni laterali:
e due:
La cucitura di questo tipo permette piuttosto facilmente di cucire le spirali o le onde alla struttura. La chiusura è stata un po' sperimentale:
Non avevo avuto modo di fare molte foto, è partito appena finito. Avevo fatto una foto al braccino della Milly, ma è l'unica che sono riuscita a fare venire brutta, pastosa...beh, una schifezza!
Spero queste rendano l'idea.

lunedì 7 gennaio 2013

Frammenti: Il Dono p. 11

Post modificato, restano a disposizione brevi estratti dei capitoli
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...È vero: alle Terme i cellulari prendono, se c’è un po’ di vento e, in Primavera, di vento ce n’è praticamente sempre.
Così, mentre mi strofinavo gli occhi pesti e brucianti, tentando di recuperare una vista normale, che non mi facesse sentire come in barca, arrivò una telefonata di Franco: “Tesooooro, ho una notizia FANTASTICA!!!”
“Ti sei fidanzato?” domandai, poco convita (conoscevo fin troppo bene gli entusiasmi amorosi di Franco e le sue rapide e disperate delusioni). “Macché! Meglio, molto meglio!! Hai presente i miei studenti? Beh, se ne vanno! Tutti e tre!!! Capisci cosa vuol dire?”

“Oh, cavolo, si che capisco! Sei senza inquilini, tutto in un colpo! Ma non dovrebbe essere tanto difficile trovarne almeno un paio di rimpiazzo, no? Studenti fuori sede ce ne sono sempre”
“Come? Ma cosa stai dicendo, che studenti? Non voglio altri studenti nel mio delizioso appartamentino, sporcano un sacco e poi litigano per chi deve fare i mestieri! No, non ne avevo proprio più voglia! Ma tu non sei contenta?!?”
“Ma… ma quell’alloggio è una delle tue fonti di guadagno…”

Forse era lo stare troppo in un mondo così fuori dal mondo, ma non vedevo che ci fosse di fantastico nel perdere tre inquilini paganti in un colpo solo.
“Ma cara, puoi prenderlo tu!! Non ti andrebbe di venire a vivere nel mio appartamentino?”

Cavolo, quell’appartamentino, come lo chiamava lui, era una fig era stupendo! Una bellissima cucina su un balcone verandato che diventava terrazza, due stanze ampie, un bellissimo bagno e perfino una deliziosa mansarda. “Fra, non credo di potermelo permettere…” sospirai mesta.
“Ma scusa, mica che te lo lascio a prezzo pieno, no?!? Sei mia sorella, e io non ho bisogno di tutti quei soldi, mi bastano, chessò, trecentocinquanta!”
Stavo per cadere dalla sedia: “Rrrttt… trcc… scrai zetando?”

“Mannò che non scherzo! Non vedevo l’ora, e poi ho l’affitto della casetta a Montmartre e del monolocale! Con quelli e i tuoi tre e cinquanta, in teoria non avrei nemmeno bisogno di affaticarmi a lavorare!”
Non aveva mai voluto affittare il monolocale sopra la casetta di Montmartre e pensai che lo facesse per potermi dare quell’alloggio a prezzo ridicolo. Tirai su col naso.

“Alooora, vuoi venire? Guarda che c’è la fila, sennò!” Non avevo dubbi: “Vengo che certo… cieò… sono già lì!”
(...)

...In quel momento, la zia era nella sala relax con un paio di altre signore, così presi la giacca a vento e mi incamminai verso il cancello sul retro.
Lui era là, seduto sul monticello del giardinetto pietroso, vicino al cancello del mio primo incontro con i lupi.
“Quindi te ne vai?” chiese prima ancora che lo raggiungessi: “Si, sabato” risposi di malavoglia.
“Come farai?” disse dopo un bel po’.
Sedetti accanto a lui: ormai era normale avere un… una “Fata Padrina” con cui sedermi a chiacchierare in mezzo ad un giardinetto botanico zeppo di lucine colorate che svolazzavano qua e là.
“Non lo so, esattamente. Non so nemmeno se ho ancora voglia di tornare al mio vecchio lavoro, anche se in qualche modo devo mantenermi… avrò la casa, vado a stare nell’alloggio di un mio amico, lui abita sotto e c’è un giardino bello grande”
Sbuffò, con un leggero ringhio: “QUI è bello grande!”

“Lo so, ma è là che devo stare, per adesso e… Sai, Vehar, vorrei diventare schifosamente ricca, comprare dei terreni su per le Montagne e poi ricostruire villaggi abbandonati, rimboschire e anche creare aree coltivate tra casette tipo quelle di qui, e far venire gente che voglia vivere in un modo diverso, nuovo. O molto antico. Che sappia vedere le Fate, parlare con gli animali e con le piante e…”
Grrroouurrvv!!!”
“Prego?”
“…Succursale di Valdombra! Non ci riuscirai, non funzionerà con quelli!”

“Beh, il mondo è molto grande e ci sono brave persone, forse non moltissime, ma meritano anche loro un posto dove ricominciare in un altro modo, non trovi?”
“Ne hanno avuti migliaia di posti e li hanno rovinati tutti. Hanno avuto migliaia di occasioni e le hanno gettate via. Il Primo Popolo è piuttosto stufino di quella specie, sai?”
 
Qualcosa, nelle sue parole, mi mise in allarme: “Non sono tutti così, davvero! E poi… e poi pensa alla terra, ritrovare luoghi dove vivere un po’ come migliaia di anni fa, ma con possibilità super moderne!
Come se ci fosse stata un’evoluzione intelligente, anziché tecnologica e distruttiva! Come se l’uomo e la terra fossero cresciuti insieme! Dai, non trovi che sarebbe fantastico?”
“Ah, non so, io ci vivo in un posto così”
I lupi sono testardi, soprattutto alcuni.

“E quando torni?” chiese dopo un po’.
“Appena posso. Tipo, verso giugno, per esempio. Mi piacerebbe fermarmi un po’ e poi tornare ad agosto, magari tutto il mese.”
“…wow!”
“Non ti va che me ne vada, eh?”

“Non è il tuo posto, là” rispose malmostoso.
“Non mi stai aiutando!”
“Non ne avevo proprio intenzione!”
“Ma sarà tutto diverso, adesso! Andrò in una casa bellissima, con un giardino stupendo e… ascolta! Quanta gente, là fuori, forse sta sognando un posto come questo e lo sogna come un mondo da favola, che non può esistere se non nel sogno!
O magari non lo sogna nemmeno, perché ha smesso di farlo, come era per me fino ad un mese fa! Come sarebbe andata se io avessi saputo fin dall’inizio la verità sulla mia nascita, sulla Valdombra e… e se qualcuno mi avesse…” restai a metà della frase, folgorata da un pensiero: “Se qualcuno mi avesse insegnato le cose che ho impiegato anni a capire, fino a quando non sono arrivata qui. Se avessi saputo di avere uno scrigno pieno di tesori, di cui qualche burlone ha gettato la chiave…”

(...continua link p.:12)

giovedì 3 gennaio 2013

Stille Nacht


Buonasera, e Buon Anno a tutti!
Che avete fatto di bello il 31? Io ho fatto tanta compagnia al mio contrariatissimo micione, che detesta il capodanno, i botti e gli idioti che fanno per forza finta di divertirsi e ho lavorato...come di dice: "Chi lavora a Capodanno, lavora tutto l'anno"!
Ora, speriamo anche di non lavorare per la gloria, ma per la pagnotta, come si dice...
Qui posto un paio di cosine, poi posterò un pezzo di diario di Eva, poi un delizioso braccialettino...ma una cosa alla volta.
Qui, per la gioia di qualcuno (e la mia disperazione) ci sono due anelli, come l'altra volta, quasi gemelli, ma, purtroppo, fatti con due diversi tipi di metallo. Vediamo un po':

Quello qui sopra è mio. Labradorite bianca di qualità extra, ma è praticamente impossibile mostrare la gamma di colori della labradorescenza.
Questo è fatto in Rame argentato e Silver filled, quindi sappiamo che ad un certo punto dovrà essere tuffato nella galvanica perché l'argentatura se ne sarà andata.
Essendo Rame, comunque, è molto duttile, quasi come Argento, produce delle bellissime curve e quasi aderisce a se stesso e alle pietre.
Si tratta di un materiale stupidissimo, di pochissimo valore commerciale (e questo è un guaio), ma di ottima lavorabilità.
Ecco un primo piano:
Nel quale ho cercato di catturare i colori, ma senza successo...la pietra è attraversata da una linea giallo oro a sua volta attraversata nella lunghezza da una sottile linea aranciata...
Vediamo le immagini laterali:
 
Visto? Osservate le curve del metallo, duttile al punto che un filo può contenere le spirali dell'altro ed essere anche leggermente appiattita.
Ed ora, passiamo all'anello "gemello":
Questo è Silver filled, wrappato in Argento 925. Ho dovuto buttare il primo tentativo di montatura dopo oltre tre ore di strenui tentativi di farmi obbedire dal metallo e di non fare male alla pietra (la Labradorite e lunga più o meno come la prima, ma molto più sottile).
Vediamo le curve laterali:
Anche dalla foto si vede come il metallo sia rigido e nervoso. Le spirali e le curve sono rigidi, non aderiscono al metallo sottostante, nemmeno il filo d'Argento da 0.3mm riesce ad aderire perfettamente al Silver filled, infatti le cuciture, per quanto accurate, appaiono "slegate".
La possibilità di azione è molto limitata, soprattutto man mano che si scende nel piccolo o si creano più strutture sovrapposte.
Il tempo di esecuzione dei due anelli, quasi identici (nell'intenzione!) è doppio nel secondo rispetto al primo, senza contare le tre ore buttate del primo tentativo (e i dindi del metallo sprecato!)
 
Questo perché il Silver filled disponibile sul mercato, almeno quello italico, ha il filetto interno in Ottone crudo.
L'Ottone è di per sè molto meno duttile e molto meno arrendevole del Rame o dei metalli più "nobili", ma cotto diventa comunque un ottimo mezzo, compensando la minor morbidezza con una maggiore robustezza, inoltre non diventa verde o macchiettato come il metallo crudo.
In questo caso, a quanto pare, non c'è una cottura precedente alla fusione con l'Argento e non si riesce ad aumentare la lavorabilità con il "tiraggio" (ok, lo spieghiamo un'altra volta).
Il secondo anello è ormai a circa millecinquecento km, e speriamo piaccia!