Due parole sul blog

Se pensate che qui si parli di Fate, Elfi e Creature simili, beh, avete ragione.
Quasi.
La verità è che qui la vera protagonista è la Terra, com'è o come avrebbe potuto essere se...Se l'uomo non fosse com'è, se si fosse evoluto diversamente, se le cose fossero andate in un altro modo...

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Su, su, guardate, guardate...

sabato 13 ottobre 2012

Frammenti: Il Dono P.7

Post modificato, rimane a disposizione un estratto del capitolo
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Intanto lì non c’era nessuno, il sentiero era sgombro, non…
Sulla roccia da cui sgorgava il ruscello, sedeva un uomo.
Restai a fissarlo idiota, sbattendo le palpebre per vedere se spariva o meno. Mi guardava divertito. C’era qualcosa di strano in lui.

“Ah, eccoti!” esclamò mia cugina andandogli incontro: “Sei in ritardo, sai?” lo apostrofò.
Lui le lanciò un’occhiata in tralice: “No, siete voi in anticipo. Le ombre sono giuste, ora” disse con una voce modulata, leggermente roca che pareva di pancia, più che di petto, come dovrebbe essere un buon kiai.
Mirko era scomparso all’arrivo dello strano soggetto, ma lo vidi poco più sotto, sul pianoro, fischiettare con le mani in tasca. 

L’uomo saltò giù dalla roccia. Era alto, il viso affascinante dai tratti affilati, occhi obliqui di uno strano colore salvia-ambrato e capelli abbastanza assurdi, lunghi e folti, che andavano dal castano al nero con striature argento e ciocche ocra e crema.
Il fisico era asciutto, modellato in modo naturale, slanciato, armonico, forte. Insomma, era un gran bel pezzo di figliolo.
Vestiva dei calzoni di tela grezza dall’aspetto primitivo e aveva una pelle di lupo, parecchio rovinata, gettata di traverso sulle spalle.
Si, praticamente cadeva a pezzi, ma… no! Ora che vedevo meglio, la pelle non era sciupata, era in muta!
Era una pelle di lupo senza il lupo dentro, eppure era in MUTA!!

Il tizio fece una smorfia e grattò un punto della pelle, da cui tolse un fiocco di borra1 color crema e lo soffiò via.
Mi tremavano le gambe: in quel posto pazzo, con ologrammine lanciasassi che svolazzavano qua e là, gente che luccicava, lupi che catturavano bracconieri e via dicendo, una pelle che avrebbe dovuto essere molto defunta e che invece stava compiendo qualcosa di tremendamente vitale, mi terrorizzava.
Avevo la nausea. Riuscivo a vedere il nuovo pelo, rossiccio e più corto, sotto i morbidi ciuffi invernali che si staccavano.
Questo era impossibile. Impossibile! Volevo tornare a casa!

Il tizio si avvicinò, tendendomi la mano e io arretrai terrorizzata: “Eva? Che ti prende?” mi rimproverò la voce di Joelle dall’altro capo della galassia.
“…l…ll…lla…la…la…la…”
“No, non siamo qui per metterci a cantare, dai!”
“…ppelle! La spelle sulle palle! È viva!”
Il tizio fece una faccia stranita: “Beh? Ma le capita spesso?” chiese voltandosi verso mia cugina, che levò gli occhi al cielo.
Io li guardavo: ora lei, ora lui, ora la pelle.
Anche la pelle mi guardava, con la stessa espressione costernata degli altri due.
Decisamente mi girava la testa.

Sedetti su un masso un po’ bagnato e mi presi la testa tra le mani.
“Ma qual è il problema, scusa?” chiese il tizio sedendosi accanto a me, lui e la sua pelle.
“Una pelle morta non dovrebbe essere viva, no?” risposi con voce stridula.
Lui spalancò gli occhioni obliqui e mi guardò sempre più preoccupato: “Dì, non è che ti danno cose strane da bere, in quella gabbia di matti?”
Non lo sapevo.
Cose strane me ne davano dal mattino alla sera, per quello, ma teoricamente, non avrebbero dovuto essere allucinogene.
Scossi la testa, senza rispondere.
“Ma sentilo!” esclamò mia cugina.
Lui le rivolse un sorrisetto, scoprendo appena una cosa che sembrava un canino e non un canino normale.
Oddio, o era un vampiro, o…
Il tizio si grattò un orecchio emettendo un sordo brontolio… un momento! La zia aveva parlato di…
“Che cosa sei?” chiesi d’impulso. Lui sorrise: “Esattamente questo!” rispose serafico.
“Lui è Vehar” presentò Joelle: “La Fata Lupo a capo della Valdombra. Non è la Fata più anziana, ma la Madre gli ha passato il testimone qualche decennio fa. Aveva la strampalata idea che questo lo avrebbe reso più serio e responsabile… pfui!” spiegò.

Lo guardai dritto negli occhi. Non erano gli occhi di un essere umano.
Cavoli! Avevo davanti al naso l’uomo dei miei sogni (pelle a parte) e, sfiga vuole, non era un uomo!
“Non è una pelle morta, vero?” sussurrai.
Lui scosse la testa. Un istante e davanti ai miei occhi ci fu un Lupo dal bel pelame nocciola e grigio che si grattava energicamente vicino alle scapole il vecchio pelo invernale, facendone volare via batuffoli arruffati. Un istante dopo il tizio era seduto accanto a me.
“Quindi sei tu che hai catturato i bracconieri?”
“Oh, no!” rispose lui orgoglioso: “Hanno fatto tutto i miei figli, io mi sono limitato a legarli per bene. Sai, loro hanno qualche difficoltà con queste” disse agitando le mani davanti ai miei occhi.
“Già, anche il mio gatto ha lo stesso problema” convenni.

1: Borra: Uno dei due tipi di pelo del lupo, costituito da giarra, superiore ed impermeabile, e borra, sottopelo morbidissimo e isolante.

 
(...continua link p.:8)

5 commenti:

  1. O__________O cavoli.....bellissimo bellissimooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!eh si..sono alquanto basita!e chi se l'aspettava!!

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  2. WOW!!
    Vedi di non farmi aspettare un'altra settimana eh!!!

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  3. Ehi, sono contenta che vi piaccia! Però...dunque, un paio di giorni poi posto una cosa nuova, poi spero le famose pagine su Giada e Serafinite, poi la puntata. Direi che passerà un po' più di una settimana, Marina.
    Però non vi abbandono, no? Metto cose nuove spesso, se mi riesce!
    Non sono brava?!? ;)

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  4. NOOO più di una settimana non ce la posso fare!!!! :-(
    Vabbeh... aspetto ma mi avrai sulla coscienza!!!

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  5. Ma dààààiiiiii!!!!!!! :D :D
    Puoi sempre leggere i racconti vecchi, mentre aspetti, che non li commentava nessuno! ;)
    ...e pensa che, vista la stagione, volevo mettere in mezzo un altra cosa che si svolge in autunno...però non fa ridere, è serio.

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