Dopo cena cercai su internet notizie di questa Vaymallez, ma non trovai un bel niente. Ovviamente avrei potuto aver digitato sbagliato, non ero sicura di ricordare giusto, ma…forse si era inventata tutto. Sperai solo che l’indomani non tornasse a restituire la roba, dicendo di essere stata ubriaca la sera prima. E che, soprattutto, non rivolesse i soldi indietro.
Non riuscii a dormire.
L’indomani il sole splendeva sulla neve caduta tutta la notte.
Malù volle giocare nel cortiletto a fare i balzi nella neve fresca e dovetti ripescarla e asciugarla ben bene. La gente spalava davanti ai portoni, le auto giravano con le catene che grattavano sull’asfalto delle strade principali e a mezzogiorno, quando arrivai al mercato, il mio banco era sommerso da strati geologici di roba bianca e gelida.
Malù volle giocare nel cortiletto a fare i balzi nella neve fresca e dovetti ripescarla e asciugarla ben bene. La gente spalava davanti ai portoni, le auto giravano con le catene che grattavano sull’asfalto delle strade principali e a mezzogiorno, quando arrivai al mercato, il mio banco era sommerso da strati geologici di roba bianca e gelida.
Sonia, suo fratello e io, giocammo a palle di neve finché le mani ce lo permisero, alcuni venditori costruirono pupazzi ornamentali qua e là per il mercatino e finalmente fummo pronti per il lavoro. Il sabato era perfino meglio della domenica, perché la gente, in genere, non era a sciare.
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