Nevicava. La gente passava lungo la via con guance e naso arrossati, nascondendosi nelle sciarpe e sotto i cappucci.
Molti si fermavano a guardare la merce sui banchi, in fila al centro della via pedonale, tutti con un bel gazebo, alcuni vere e proprie minuscole casette in legno da cui c'era chi offriva vin brulé, chi Bicerin, café valdôtain o semplice cioccolata calda e frittelle per pochi spiccioli.
Io avevo un vecchio ombrellone da spiaggia, che nemmeno copriva tutto il mio pur microscopico banco e, da me, nessuno si fermava: non avevo nemmeno i soldi per un faretto e la poca luce rendeva quasi invisibili i miei prodotti.
Avevo freddo, fame e paura: non avevo venduto niente in tutto il giorno e i miei ultimi risparmi se ne erano andati per pagare la tassa del banco e, dal momento che mia mamma non era al corrente della nostra reale situazione economica, non sapevo come le avrei spiegato perché non avessi comprato niente da mangiare. In più ero stata messa alle strette la sera prima da una mia…cara amica.
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