Aggiungerò il link all'e-book appena pubblicato.
Erano le
sei del mattino quando suonò il telefono, ed ero andata a dormire alle tre per
finire delle traduzioni.
Ho sempre
avuto una rapidità di risveglio pari a circa un millesimo di secondo, per cui
la maggior parte della gente che mi sveglia (e succede spesso) è convinta che
io non dorma mai.
“PRONTO, PRONTO?” Sentii dall’altra parte
del filo: “EEEHIIIII? C’È QUALCUUNOOO?”
“Si!”, risposi seccata: “Si può sapere chi è?”
“Oh! Ma
davvero, sento una voce! Che cosa affascinante!”“Si!”, risposi seccata: “Si può sapere chi è?”
“Ecco” pensai “Ci mancava la scappata dal manicomio!”
“EEEVAAA? SEEEI TUUU?” strillò la voce, mandandomi nel panico: chiunque fosse quella spostata, cercava proprio me.
“Si, ma chi è?” chiesi, pentendomi immediatamente di aver ammesso la mia identità. “YHUUHUUU, EVAAA! SONO LA ZIA GRETA! TI RICORDI DI ME?”
“Chi? No, c’è un errore! Non ho una zia greca!”
“Certo che ce l’hai cara! Non ci vediamo da molto tempo, è vero, ma… ero al tuo battesimo, ricordi?”
“AVEVO DUE MESI AL MIO BATTESIMO, NON MI RICORDO
NO!” Urlai uniformandomi al tono della mia interlocutrice.
La voce
all’altro capo del filo fece una faccia molto imbronciata: “Oh, che peccato!”“Beh” aggiunse rianimandosi: “Ho alcune foto, vuol dire che le porto, così mi vedi, eh?”
Alzai gli occhi al cielo: “Scusa, presunta zia, ma se le portassi di persona, che ragione avrei di vedere le foto, dal momento che ti vedrei dal vero?” (Oddio, che non succeda mai!)
“Hai ragione! Bene, allora ti è comodo domani alle cinque? Del pomeriggio, intendo!”
cos?!?! Che diav?!?!?
“Cosa? No, non ho capito… scusa, che intendi dire? Domani pomeriggio cosa?!?”
“Domani arrivo in stazione alle cinque, cara. Vengo a trovarti, non sei contenta?”
“M-ma-ma che contenta, io ho un sacco di impegni, il lavoro e… e poi non so nemmeno chi tu sia! Che ne so se sei davvero mia zia, non ti ho mai manco sentita nominare!”
“Ma porto le foto, cara, così mi vedi!”
Ma da dove era sbucata questa pazza?!? E come aveva avuto il mio numero?
“Senta, signora, deve esserci un errore, io non la conosco, non so chi lei sia e non vengo a prenderla da nessuna parte, né domani, né mai! La prego di lasciarmi in pace, buonanotte!”
“…Eva?”
D’accordo, sapeva il mio nome e ammetto che Eva non sia il nome più comune di questo mondo, ma…
“…Si?”
“Tu sei dislessica, vero?”
??????????????????????
“Come fai a saperlo?”
“Tesoro, io c’ero quando hai iniziato a camminare, lo so che non hai gattonato! Ho cercato di spiegare a tua madre la situazione, ma…”
Un momento! Quando io avevo appena un anno, qualcuno aveva capito e aveva tentato di spiegare?!?
“E lei come ha reagito?” domandai d’impulso.
Percepii un sorriso, al di là del filo: “Oh, beh… mi ha buttata fuori di casa, naturalmente!”
…Forse, dopotutto, era davvero mia zia.
(...continua link p.:4)
ciao!che simpatica la zia...e che scrittrice fantastica sei!grazie
RispondiEliminaEhilà! Non sei in ferie?
RispondiEliminaLa zia Greta è un personaggio cui sono mostruosamente affezionata.
Chissà che non trovi il modo di infilarla da qualche altra parte...in fondo, ha appena 103 anni, quindi il meglio deve ancora venire! ;)
Fantastico! Fantastico!!! Vorrei anche io una zia così!!!
RispondiEliminaE come no! Pure io ce la vorrei un sacco e il bello deve ancora venire!
RispondiEliminaInsomma, ce la vuoi proprio dare col contagocce questa storia. Il seguito, please!!
RispondiEliminaEhm..è per non annoiarvi con post troppo lunghi, o...avevo in mente di mettere stasera il post sulla Giada, e tra un paio di giorni l'altro pezzo, ma...ok, stasera metto il capitolo, eh?
RispondiEliminaTroppo forteeeeXD...sto ancora ridendo per la capra siberiana!!!!!vado a leggere il resto..:D
RispondiEliminaGuarda, questa cosa della capra siberiana è un mio modo di dire e fa sempre ridere...in fondo, in Siberia le capre...stanno VERAMENTE fuori! O_O
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