Nei giorni scorsi ho avuto la fortuna di fare un’interessante chiacchierata con un Valdombriano onorario, che mi ha permesso di rendere pubblico il racconto del suo primo impatto con la Valle.
Questo signore è il parroco di Vaymallez-Thyem, un delizioso paesetto a quasi 900 metri di quota posto tra la Media e l’Alta Valle Centrale, famoso per il suo vino (rosso!) d’alta quota, una specie di concorrente del Blanc de Morgex, insomma.
Padre Lukas è stato per oltre vent’anni missionario in Amazzonia, ma, essendo un prete un attimino atipico, decise che il posto migliore per un missionario non era la chiesa, ma la trincea. Per anni, quindi, non solo ha aiutato moralmente le popolazioni Native nei confronti del disboscamento, dello sfruttamento minerario e petrolifero e così via, ma ha anche ideato piani di guerriglia, alzato le trincee e imbracciato fucili, bombe a mano e, all’occorrenza, sassi o noci di Buritì (Mauritia flexuosa, un tipo di albero da avorio).
È inutile dire che la Curia non era molto contenta e, dopo un numero indefinito di richiami, discorsi, punizioni, alla fine lo richiamò a Roma per l’ennesima e definitiva lavata di testa.
Padre Lukas, pur chiedendo il perdono del Clero e del Papa, non si pentì e non promise di mettere la testa a posto, così, per punizione, venne mandato a fare il parroco in Valdombra.
(continua... p.:2 )
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