Due parole sul blog

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Quasi.
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Su, su, guardate, guardate...

mercoledì 26 giugno 2013

Pietre per corrispondenza...

Questa sera parliamo di pietre, ma di una storia triste.
Tristissima.
Anzi, peggio!
Solitamente prendo le pietre o "soffiandole" ai miei amici gioiellieri, o alle fiere, o in un paio di posti "fidati" che conosco.
A parte il soffiaggio agli amici, dai quali cerco di recuperare pezzi d'avanzo o fili a metà o meno, riesco a trovare le "ceste dei rottami" in un punto vendita di alto livello e gestito da persone con notevole conoscenza ed esperienza.
In altri casi, se parliamo di pietre forate, quindi più economiche, sono costretta a comprare i fili interi.
Economici, per carità, ma se parliamo di grandi cifre, altrimenti è chiaro che un fili può costare ben più di un gioiello commissionato.
Faccio l'esempio dell'Acquamarina: un anno e mezzo fa mi servivano pochi pezzi e mi ero letteralmente innamorata di pietre a taglio "fancy" in un negozio che conosco.
La signora, togliendomi il fermaglio e facendomi un buono sconto, riusciva a farmi pagare il filo circa 450 euro. Facendo il conto, ogni pietra costava meno di 13 euro...
Non era un granché, per carità, ma il problema era pagarle tutte insieme!

Presumo che questo sia un problema per molte persone, soprattutto fuori fiera e soprattutto se non si ha una grande esperienza.
Quindi, il primo consiglio è sicuramente STUDIARE, STUDIARE, STUDIARE!!!!!
L'ideale sarebbe studiare non su libri, ma sul campo, che a volte è un po' più difficile da realizzare.

Ma al di là di questa ovvia opzione, oggi si trovano una marea di siti web dove si possono trovare pietre a fili o anche sfuse, in confezioni da tre, cinque o sei pezzi, per esempio.
Ho sempre avuto molta resistenza a comprare da un sito web, magari non di pietre soltanto, ma di componenti, minuteria, attrezzi e pietre, ma un giorno mi sono buttata e ho comprato una confezioncina di Labradoriti.
Non male, prezzo molto basso, qualità dignitosa, così ho ritentato con dell'Occhio di Tigre.
Carini pure quelli, un taglio simpatico.
Però, lo ammetto, le mie resistenze non erano vinte, anche se la voglia di tentare qualche altro acquisto e la curiosità non mi mollavano.
Insomma, ho fatto un altro paio di tentativi con pietre, come dire, a basso rischio e mi è andata relativamente bene.
Ho tentato con la Pietersite, una pietra che adoro, ma difficile da trovare e, trovandola, spesso bruttarella.
Effettivamente le tre acquistate erano scarsine, ma essendo il prezzo molto basso e due già prenotate, andava bene.

Ma poi...ecco che casca l'asino!
Pochi giorni fa, dovendo ordinare un altro paio di cose e avendo nessuna voglia di pagare più di spedizione che di merce, ho iniziato a cercare cosa avrei potuto comprare di sfizioso, senza correre troppi rischi.
Infatti, ho preso una delle pietre più a rischio.

C'era la foto di un tipo di Quarzo Lemon, notoriamente scaldato per il 90%  dei casi, così come il Citrino e cugini vari (Madera, Prasiolite o Ametista verde), tagliato a goccia briolette con foro laterale.
Ebbene, io adooooro quel tipo di taglio!
La confezioncina era 4 euro circa per otto goccioline.
Eppure non ero convinta. "Dai, Su, buttati!" Diceva Leonardino contemplando lo schermo con me: "In fondo non andiamo in malora per 4 miseri euro, no?"
"Sono 4 pappe per te, Leo"
"Ah, giusto!"
Nella sua testolina felina 4 pappe sono descisamente più tangibili e interessanti di otto goccioline di pietra giallina.
In fondo, pensavo, la cosa peggiore che può succedere è che siano scaldate, no? Ma la maggior parte della gente usa pietre scaldate!
Infatti io NON compro Quarzo Citrino, ad esempio.
Ma se me ne chiedono, e se, spiegando che il Citrino naturale è raro, difficile da trovare e soprattutto costoso, mi viene detto che va bene anche scaldato, io eseguo, no?
Quelle deliziose goccioline mi potevano davvero servire per un sacco di cose!

Ma cos'era a rendermi così dubbiosa, dal momento che ancora non le avevo in mano e dovevo accontentarmi di una foto?
Vediamo la foto, per cominciare:
 
Come possiamo vedere, la foto è su fondo bianco, piuttosto sbiadita e con una mancanza di contrasto e particolari. Nel sito si può ingrandire ulteriormente, ma non è possibile salvare la versione ingrandita.
Vorrei sottolineare che fotografare le pietre non è facile, anzi, sono forse una delle cose più difficili da riprendere correttamente.
Per questo motivo, i siti professionali, offrono foto molto particolareggiate e con illuminazione apposita, contrasti, sfondi che diano il massimo risalto al soggetto.
Una delle astuzie più usate, è creare il punto luce, cioè far in modo che la fonte di illuminazione faccia scintillare uno spigolo in modo maliardo.
Ovviamente stiamo parlando di siti professionali, che vendono pietre molto costose, e che hanno mezzi, necessità e abitudini molto diversi.
Questa foto mostrava delle gocce che potevano essere veramente qualsiasi cosa.
Ma, alla fine, al massimo, pensavo, sono scaldate, magari un po' palliducce! Andiamo, investo 4 euro!
 
Ed ecco che arriva il pacco.
prendo la bustina trasparente e, prima di aprirla, ho avuto una pessima impressione.
Ho estratto le pietrine e...vetro!
Non quarzo di qualità scarsa, scaldato, pallido, no!
Vetro!! Pezzetti di vetro!
Beh, ho provato una grande amarezza.
Non per i 4 euro, che potevano servire a 4 scatolette per il mio "capo", ma per la fiducia che riponevo in quel negozio on line.
Io ho fatto un tentativo, ma quanta gente compra entusiasta quei sassetti e non saprà mai che sono pezzetti di vetro?
Mai, almeno finché qualche cliente non se ne accorgerà, creando quindi un grande imbarazzo o facendo fare una ben magra figura al povero/a venditore/artista.
 
Come facciamo, allora, a capire, almeno una volta che le pietre sono in mano nostra, se abbiamo buttato 4 pappe o meno?
Bene, esaminiamo un attimo.
 
Primo: temperatura.
La pietra autentica è sempre più fredda dell'ambiente. Ovviamente, tenuta in mano per un po', diventa più calda, ci mancherebbe, ma "a riposo" è fredda e tanto più lo è quanto aumenta la trasparenza.
 
Mi spiego: una pietra come il Diaspro, ad esempio, porosa e "densa" è meno fredda di un Quarzo, ma più di una Malachite.

Secondo: Luce. Anche questo vale per le pietre trasparenti, naturalmente. Ora, Purtroppo io non ho in casa pietre tagliate simili al Quarzo Citrino, o lemon, per cui dobbiamo confrontare gli elementi di cui parliamo con pietre diverse.

Come dicevo, fotografare le pietre, soprattutto quelle preziose, non è facile...secondo me, però già riesce a rendere l'idea.
Vediamo le goccioline che non hanno alcun contrasto tra le faccette, mentre le Ametiste hanno continui contrasti e, ben visibile, il "fuoco", totalmente inesistente nelle gocciole.
Vediamo che in queste ultime non c'è alcuna "forza vitale", sono opache, spente, mentre le Ametiste sembrano saltare sul tappetino di sale.

Ma veniamo a ben altre "magagne" (che non so come si dice in italiano), sperando di riuscire a mostrarle nelle foto.

Ecco, vediamo una pietra autentica tagliata:
Purtroppo i segni sono un po' troppo leggeri, ma non volevo coprire la pietra.
Vediamo il taglio vivo degli spigoli, segnati dai cerchietti rosso chiaro.
La cintura, tra le righe gialle, sottile e leggermente bombata, nonché "plastica", cioè mostra di seguire l'andamento delle faccette.
Infine, segnato dal cerchio rosso scuro, abbiamo la manifestazione del "fuoco", nel padiglione (la parte inferiore) della pietra all'intersezione delle facce.
Ovviamente il fuoco è molto meno visibile in un taglio a goccia, che non ha la parte profonda, ma troveremo sempre un effetto che possiamo barbaricamente definire "flash"
La mia Ametista non è forata, essendo un taglio a brillante, ma nel caso, il foro ha sempre margini netti e taglienti (all'aspetto, non ci si taglia, tranquilli!)
 
Vediamo invece cosa succede qui sotto:
 

La cintura è molto larga, molto bombata, sembra un'autostrada che divide a metà la goccia. Vediamo poi le faccette, segnate nella parte inferiore dalle lineette rosse, piuttosto arrotondate e abbozzate, non nette e decise come nelle pietre vere. Inoltre, già in questa foto, possiamo vedere come il foro sembri leggermente "sciolto" sui bordi, come se la, ehm, pietra, non fosse stata forata, ma fusa e raffreddata intorno a un ago o un filo.
Qui si vede molto meglio: nel cerchio alla vostra destra, vediamo il bordo del foro molto irregolare e arrotondato, quasi sciolto, ma, nel cerchio alla vostra sinistra, vediamo ancor meglio la presenza di una conchetta. Attenzione, non si tratta di una scheggiatura, ma proprio di una conchetta formata durante il raffreddamento del vetro.
Anche qui si vedono le faccette prive di nitidezza e piuttosto appiattite.
Al tatto la goccia non è fredda, non presenta mai velature o inclusioni tipiche dei minerali, ma molte bollicine tipiche invece del vetro per irregolarità della sabbia per la fusione e del raffreddamento.
Sembra di toccare qualcosa di prossimo alla plastica, solo un pochiiiiiiino più freddo.

Queste, in breve (si fa per dire) sono le caratteristiche più evidenti quando compriamo delle pietre, o presunte tali, per poter capire cosa abbiamo in mano.
Naturalmente ci sono ben altri parametri, tipo la durezza, la sfaldatura, lo striscio, il peso specifico (variabile però da pietra a pietra e a seconda della zona di estrazione, per esempio i Quarzi del Madagascar hanno un peso specifico inferiore a quello dei medesimi alpini o brasiliani), ma non sono caratteristiche immediate per chi compra un filo di qualcosa on line o meno che sia.

Spero tutto questo sia di qualche utilità. ^_^

6 commenti:

  1. Molto molto interessante Susanna!
    Grazie per i consigli, li custodirò come pietre DAVVARO preziose ;)

    Elena Er

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  2. Hi!Hi! :D

    Grazie per l'apprezzamento, Ele!

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  3. Letto e interiorizzato...spero considerata la mia memoria.
    Un abbraccio.

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  4. Complimenti, è un post davvero interessante.
    Onestamente pensavo che le pietruzze come il tuo "falso" quarzo citrino fossero sempre pietre e non vetri, ma di qualità più bassa. Più impure, uscite male nella lavorazione e via dicendo.
    Mi si apre un mondo e non so bene come affrontare la cosa :D
    Grazie per la condivisione!

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  5. Ciao, sono contenta che lo trovi interessante.
    Le pietre "finte" sono purtroppo molto comuni, a volte addirittura si tratta di polimeri sintetici...insomma, tipi un po' raffinati di plastica o resine.

    Un esempio molto classico sono le "pietre di sole", addirittura vendute in gioielleria come vere.
    Si tratta, invece, di pasta di vetro mescolata con polvere di mica e/o pirite.
    Per chi conosca i minerali la differenza è macroscopica, ma non è detto che sia così evidente per chiunque.
    L'unico consiglio, a questo punto, è di rivolgerti a persone di fiducia, frequentare expo di minerali (e anche lì, non dare niente per scontato!) e poi...studiare!
    In caso di dubbi, io posso essere disponibile, ma via foto non sempre è così facile capire cosa si abbia davanti e se sia di qualità o meno! :(

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