Due parole sul blog

Se pensate che qui si parli di Fate, Elfi e Creature simili, beh, avete ragione.
Quasi.
La verità è che qui la vera protagonista è la Terra, com'è o come avrebbe potuto essere se...Se l'uomo non fosse com'è, se si fosse evoluto diversamente, se le cose fossero andate in un altro modo...

Se volete scoprire la Valle attraverso i RACCONTI potete cliccare sul pulsantino "Frammenti", oppure scegliere attraverso l'indice alla vostra destra. I numeretti indicano l'ordine cronologico.
Se cercate i gioielli, non avete che da scendere col cursorino, oppure cliccare il pulsantino "Gioielli".
Se volete saperne di più sulle diverse Creature, cliccate "Creature Fatate".

Su, su, guardate, guardate...

mercoledì 25 luglio 2012

Frammenti: Il Dono P.1

Il Dono è stato scritto come forma di "meditazione" nella seconda metà del 2011, ma ho deciso di postarlo quasi un anno dopo, in un momento di forzato arresto dei lavori di gioielleria.
C'è di autobiografico, qui: Eva è in parte (in parecchia parte) il mio alter ego. Infatti è un metro e settantadue, così, per ripicca, visto che sono uno e 55.
E' il più lungo dei Frammenti di Valdombra che io abbia postato finora e tocca diversi argomenti che fanno parte della mia vita, anche piuttosto di attualità, a partire dalla dislessia della por ropt protagonista.
Spero possiate affezionarvi a lei e alle sue avventure...


Aggiornamento: 19 Agosto 2017:

A giorni Il Dono verrà pubblicato, almeno come e-book, da Amazon Prime, quindi toglierò (per ovvie ragioni) gran parte dei contenuti dai post, in cui lascerò alcuni brani.
Questo per non dover cancellare i commenti e per permettere, a chi lo desideri, qualche assaggino lungo tutta la storia e non solo nell'anteprima visibile sull'e-book (appena capisco come fare a metterla).

Il Dono

Ci sono molti modi di essere diversi ma, a meno che non si tratti di diversità tali da produrre un’elezione a Miss o Mister Universo, generalmente sono tutti sgradevoli ed imbarazzanti per gli uguali.
I conformati. I regolari. Quelli lì, insomma.
In ogni caso, il più delle volte, anche essere una potenziale Miss-di-tutte-le-galassie ha i suoi lati negativi. Provate ad essere una ragazza di quel tipo e ad iscrivervi, per esempio, alla Facoltà di Fisica. Provate, poi ne riparliamo!
Potreste avere la mente più brillante della storia, una specie di somma tra Leonardo, Pico della Mirandola ed Einstein, ma vi sfido a prendere un voto superiore a 21 agli esami, anche sgobbando come matte!
È inevitabile: non è normale essere una sventola pazzesca e anche una grande mente. È inaccettabile, spaventoso, mostruoso! Soprattutto per una ragazza.

Io, fortunatamente, non sono una potenziale Misseccetera. Dicono io sia una bella ragazza, ma nella norma.
Purtroppo, però, sono un genio.
E sono anche dislessica.
E poi, come dire, sono una specie di, ecco, di… di sensitiva MA PER FAVORE, CHE NON SI SAPPIA IN GIRO!

 (..........)

Così, si, come dicevo, io, nel mio piccolo, sono diversa.
Per la dislessia, per questa stranezza percettiva che non saprei come chiamare, ma che alcuni considerano schizofrenia, altri sensitività, e altri non considerano proprio.
E poi sono strana per carattere, sempre che strano non sia una parolaccia.
Ma andiamo con ordine.

Quando ero piccola, ma proprio piccola, venivo presa in giro da mia madre per via della mia totale incapacità di distinguere la destra dalla sinistra, il senso orario dall’antiorario e non ero in grado di fare i fiocchi alle scarpine o al grembiulino, quando le mie compagne d’asilo, pardòn, scuola materna già ci riuscivano da un pezzo, tanto meno se mi si richiedeva una cosa assurda, come allacciarmi il medesimo dietro la schiena.

Ma andiamo, a chi mai è venuta un’idea così stupida?
I grembiuli dovrebbero essere allacciati davanti, non dietro, dove uno non vede cosa fa e deve pensare al contrario!
No, meglio allacciarselo sul davanti e poi farlo girare fino ad arrivare alla posizione desiderata.
A me sembrava una cosa intelligente, mia mamma lo trovava scandaloso, anzi, vergognoso, si, direi, vergognoso.

Inoltre “straparlavo”.
La mia unica zia diceva che è sintomo di intelligenza, ma, a quanto pareva, questo non impediva a chiunque di deridermi per i miei continui falciastroni… starflacioni… ufff!
Sstra-fal-cioni.
Il più delle volte rifrasavo le gire rigiravo le frasi. I miei un po’ si arrabbiavano, un po’ mi deridevano, ma a nessuno venne mai in mente che non fosse esattamente normale.


Purtroppo, a parte questi irrilevanti dettagli, pareva che io avessi una mente assolutamente brillante.
Non so perché gli adulti avessero questa buffa idea, ma era prorporppiop… proprio così.

La gente, per ragioni a me del tutto ignote, rimaneva a bocca aperta ogni volta che parlavo, anche se dicevo cose normalissime, a mio parere, tipo quella volta in cui, a quattro anni, insultai una tizia in panetteria perché parlava in modo così sgrammaticato da far stridere le orecchie.
Il negozio era pieno e, improvvisamente, era calato il silenzio.
Gelido.
Mia madre pagò e mi trascinò fuori di corsa, rossa come un campo di papaveri.
Ma che colpa ne avevo io, se quella aveva detto: “Se io, bassa come sono, avrei i piedi grossi come i tuoi, avevo sembravato un papero!”?
Insomma, era lei ad essere stupida, no?
(..........)
 
Quando iniziò la scuola, a nessuno venne in mente che io potessi essere poco intelligente o ritardata, purtroppo.
Siccome era, a quanto pare, evidente che avessi un’intelligenza fuori dal comune (ma, sia chiaro, io continuo a pensare che fossero loro ad essere stupidi), il fatto che avessi difficoltà a scuola, voleva dire che ero cattiva.
Svogliata, lunga, priva di puntiglio, una pessima scolara e una ancora peggior figlia, che esisteva per creare problemi e far piangere la mamma!
    .
Un giorno qualsiasi, circa un mese dopo l’inizio della prima elementare, la mia maestra, tale Suor Faustina, una delle donne più perfide che abbia mai incontrato, convocò mia madre con urgenza.
Le disse, furiosa, che avevo scritto “a” al posto di “o”, insomma, avevo allungato arbitrariamente la gambetta trasformando una vocale nella sua parente più prossima.  Mia mamma reagì sconvolta e scandalizzata: come avevo osato?!? Così, uscite da scuola, mi trascinò fino a casa a testa bassa, guardandosi attorno circospetta, come se il mondo intero sapesse della terribile onta che l’aveva colpita, nascondendo, oltre a questa atroce vergogna, le lacrime che fingeva di trattenere.

Non le tratteneva, in realtà, non le ha mai trattenute, non sono mai scese, semplicemente perché non c’era niente che dovesse scendere.
Si, perché, in tutta la mia vita, per quanto non passi giorno senza un buon motivo di disperazione e pianti, io non le ho mai visto una lacrima.
Boati, ululati, strepiti e singhiozzi, ma mai una sola lacrima.

Mi ci sono voluti anni per rendermi conto di cosa questo significasse. Quindi, a quel tempo, ci credevo e mi sentivo malissimo.
Ero cattiva, ma non sapevo perché.
Cosa avevo combinato? Doveva essere una cosa davvero grave! E se lo avessi rifatto, che mi sarebbe successo?!?

Mi avrebbero buttata fuori dalla scuola, avrei coperto di disonore la mia famiglia per sempre, forse sarei finita in riformatorio, come mia madre non finiva di strillarmi ad ogni occasione da quando avevo memoria?
Così iniziò una strana commedia: io facevo i compiti, con mamma in piedi alle mie spalle e, quando stavo per allungare la gambetta alla “o”, rischiando di trasformarla in “a”, lei strillava con tutto il fiato che aveva. In genere facevo un salto di mezzo metro sulla sedia e mi partiva uno sbrego tremendo sul foglio, e finivo per essere punita una volta di più.

Ovviamente non mi limitavo alle “o” e alle “a”.

Da brava e diligente dislessica, scrivevo anche “b” per “p”, “p” per “q”, “f” per “v” e così via. Ovviamente venivo sistematicamente punita, ma MAI come per le o e le a! Svergognata, svogliata, parassita, erano gli epiteti che accompagnavano le mie giornate e i miei incubi, che nei miei incubi diventavano svregongata, rapassita, slovgiata, ovviamente.

“Perché non ti applichi un po’?” mi si chiedeva continuamente.
“Mettici un minimo di impegno!”
“Non hai un briciolo di puntiglio!” e io non sapevo più come difendermi: che significava? Io ce la mettevo tutta, ma proprio, tutta, tutta!
Come potevo fare per fare meglio? Perché nessuno me lo spiegava? Quello era esattamente il mio meglio! E così andavo in confusione e, invece di meglio, finivo per fare peggio.

 E perché nessuno si accorgeva che le parole avevano la strana abitudine di scivolare ai lati del foglio, se le fissavo? E poi tornavano indietro, danzavano una strana danza ondeggiante e si mischiavano…
A volte cercavo di prenderle perché non scappassero, di tenerle ferme, e poi mi guardavo intorno e… sembrava che nessun altro si accorgesse del problema, ma i miei compagni cominciavano a ridacchiare, così dovevo far finta di niente, tanto le parole, prima o poi, tornavano al loro posto, più o meno. Bastava non guardarle troppo intensamente.

                                                       
 (...continua link p.:2)

22 commenti:

  1. Beh, a quanto pare dalla dislessia si può guarire! Non vedo l'ora di leggere il seguito e scoprire come. Oh, ma mi sono accorta che non so quanti anni hai: si può dire? Sicuramente i venti li avrai passati, quindi sarai ben più alta di un palazzo. A proposito, com'è il panorama da lassù?
    Oggi approfitto dell'assenza del Top (che mi sta schiavizzando) per provare a fare il famoso post sulla ristrutturazione. A presto, un beso

    RispondiElimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. NO! Dalla dislessia NON si Deve guarire! Si deve imparare a gestire e...beh, insomma, un po' alla volta vedrai.
    Anche se il racconto parla molto di pietre, di misteri e solo più avanti di dislessia, in un certo senso.
    Comunque considera che Agata Christie, da dislessica, ha scritto oltre 80 libri!
    Il Top è cattivissimo, a lui niente orecchini! :P
    Si, i venti li ho passati, da un tot. Ti posso oppsso...posso dire solo che sono nata nell'anno del Dragone. Quale? Ehhhh!!!
    Vado a vedere il post...qualcuno sa dirmi perché blogger mette spazi a casaccio?!?

    RispondiElimina
  4. L'ho letto tutto d'un fiato!!! Te l'ho già detto che adoro il tuo modo di scrivere vero??? Si!! Te l'ho già detto! Beh te lo ripeto... aggiungo che non me ne frega niente se fai le t alte come le b senza toccare le righe, l'importante è che continui a scrivere!!!
    Fortunatamente oggi ci sono più strumenti e informazione per riconoscere questo tipo di particolarità ma sta comunque alla professionalità e sensibilità degli insegnanti e dei genitori ad individuarla.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. 'zie per l'apprezzamento.
      Per quanto riguarda genitori e insegnanti, beh, andando avanti vedrai...il racconto è uscito a dir poco il doppio di quel che avevo in mente, per cui temo vi terrà compagnia per parecchio.
      Spero almeno di far ridere, e di dare delle informazioni utili.
      Marina, non ti sei prenotata per la faccenda degli orecchini a cuffietta!

      Elimina
    2. Sono informazioni molto utili!!
      E si!! fai ridere parecchio XD.
      Tesoro bello nonostante mi piaccia da morire "creare" gioiellini... non ne indosso alcuno a parte un anello a sigillo e due fedine, tutti ricordi di famiglia!!! Strano vero?!! ormai sono diventati parte integrante, mi sento nuda senza. Ogni tanto provo a cambiare e mettermi un altro anello ma me ne stufo subito...
      Però mi farebbe piacere partecipare alla "faccenda delle cuffiette" XDDD

      Elimina
  5. 1964/65????
    io sono nata nell'anno della Tigre :-)

    RispondiElimina
  6. Ehi, di anni del Dragone ce ne sono stati parecchi! Tipo 1904, '16, '28,'40, '52, '64, '76, '88, 2000...2012...
    ..ok, non sono nata nel 2012.

    Però, raga...dovete sapere che io ho un'allergia.
    A parte quella agli stupidi e alla propoli, sono allergica all'età, o meglio, alla deplorevole abitudine di considerarla un dato, un dato importante e "uguale" per tutti.
    Avete mai sentito quelli che dicono: "Ah, inutile nascondersi gli anni, tanto ci sono!"
    Spesso ho ascoltato discorsi di questo tipo. Non mi sono mai fatta coinvolgere, ma sono ridicoli.
    Una volta Lidia mi ha detto: "Ho ... anni, ma io, chissà perché, me ne sento sempre 17!"
    Immagino che 27 sia magari meglio, a 17 siamo davvero troppo stupidi, ma perché no? Forse se li sente perché sono quelli che ha per davvero!
    Perché dobbiamo dare rilievo ad una cosa aleatoria, inutile e discriminatoria come l'anagrafe?
    Esistono un'età individuale, biologica, psicologica, sociale e così via, ma quella meno importante è l'unica cui la società dà importanza.
    E quanti possono dire come questo sia terribile: a vent'anni non trovi lavoro perché sei piccino e non hai esperienza, a trenta perché sei vecchio.
    Quando chiedi un consiglio ad un medico (allopatico, intendo) la prima cosa che chiede è: "Quanti anni ha?"
    Se sono più di sessanta, sei carne da macello.
    Io ho un papà grande.
    Meno male che esistono le terapie alternative, e i terapeuti alternativi, perché mi è stato detto: "Ma perché non lasci perdere? E' ora che si levi di torno!"
    Peccato che a dirlo sia stato un cinquantenne molto più vecchio di lui.

    Penso che voler sapere l'età di qualcuno dovrebbe essere considerato reato penale.
    Soprattutto nei curricula.

    Per esempio, io penso che Marina abbia circa 25 anni. Questo vuol dire che Marina trasmette 25 anni. Quindi HA 25 anni.
    Per l'anagrafe questo passa in pochi mesi, per una vita è così, punto e basta.
    Magari per trenta o quarant'anni.

    Molta gente dice: "Voglio sapere la tua età perché così so come collocarti!"
    Ma io NON VOGLIO essere collocata!
    Cosa vuol dire "collocarmi"? Mettermi lì, in un posto o in un altro, anche se questo non avesse niente a che fare con me? Perché lo dice un numeretto?
    E allora la gente ti scruta, in cerca di una ruga, di un inflaccidimento, di qualcosa che possa suggerire la tua età.
    Ma dài,è ridicolo!

    Studi scientifici hanno rivelato, diversi anni fa, che facendo vivere gruppi di anziani in un ambiente in cui era stato ricreato il mondo di un paio di decenni prima, faceva regredire rapidamente i loro acciacchi senili: diventavano più tonici, attivi, sportivi, tornava la memoria, si aveva miglioramento dell'artrosi e di tutti i problemi legati alla senilità.

    Quindi pensiamoci...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh... in effetti non me li sento quelli che ho effettivamente... alle volte me ne sento molti di più!! XDDDD
      Qualche volta è vero... penso di averne ancora 25, ma poi mi guardo intorno e vedo le 25nni di oggi... che ne hanno 15... e penso che a 25 anni avevo già gli anni che ho adesso..bah mi sto incartando!!! Comunque più che la tua età anagrafica... mi piacerebbe sapere il tuo nome :-) e soprattutto... DOVE "hanno ricreato il mondo di un paio di decenni prima"!!!

      Elimina
    2. Ma Marina, il mio nome è scritto nel mio profilo! XD!!!
      Susanna, comunque! E' buffo, io, quando vado in un blog o un sito che mi pare carino, filo subito a sbiriciare il profilo dell'autore/trice per sapere cosa fa, come si chiama, di dov'è (nella speranza che sia magari dietro casa!), così penso che tutti facciano la stessa cosa...beh, in effetti mica tutti ragioniamo allo stesso modo, no?

      L'esperimento è, ovviamente, statunitense, risale a mi pare una quindicina di anni fa e, se non dico scemenze, era nell'Est, non lontano da New York, ma non in città...uno degli stati lì intorno.
      Si trattava di una grande casa di riposo. I partecipanti erano stati divisi in due gruppi campione, uno dei quali era stato trasferito in un'area, sempre dell'istituto, ma appunto attrezzata come negli anni sessanta o settanta (questo davvero non ricordo, perché non ricordo l'epoca esatta, comunque venti anni prima di quel momento). Musica, auto, vestiti, elettrodomestici, programmi, tutto doveva essere perfettamente in tema, così che i nonnini, pur essendo consapevoli di ciò che stava loro succedendo, facessero una "full immersion".
      Ricordo che perfino i ricercatori furono sbalorditi dai risultati: pareva che i nonni fossero allegramente ringiovaniti di vent'anni ed erano tutti più vitali e felici.
      Poi, come al solito, non se ne è più saputo niente, non ha avuto seguito.
      Probabilmente perché le implicazioni erano troppo importanti, come quelle sugli esperimenti sulle personalità multiple: se un soggetto era, per esempio, paralizzato per un incidente, l'altra sua personalità NON lo era, in quanto non presente al momento dell'incidente, quindi, nel preciso istante in cui prendeva la dominanza nel corpo del soggetto, questo...si alzava e camminava tranquillamente. Nelle TAC non c'era traccia di lesioni alla colonna vertebrale.
      Questo era vero anche per altri problemi, comprese malattie ritenute incurabili.
      Uno dice: WOW! Chissà dove si arriverà con queste fantastiche scoperte.
      ...
      ...
      Da nessuna parte.
      Finiscono nel dimenticatoio. Troppo scomode.

      Per gli orecchini ci sentiamo privatamente ;)

      Elimina
    3. XDDDDDDDDDD Lo vedi che ne ho molti di più di 25... ormai sono rinconigliata!!! hai una vaga idea di quante volte l'ho letto il tuo profilo?????
      Anche io faccio come te, è la prima cosa che leggo quando trovo un blog interessante... il nome di Leonardo lo avevo visto... il tuo no!! @_@
      Per la full immersion è un vero peccato, mi ci sarei fiondata... e per il resto... non possono mica guarire le persone così... la lobby delle case farmaceutiche s'inca@@erebbe!!!

      Elimina
    4. Discorso scottante!
      Non preoccuparti, quando c'è di mezzo il mio ragazzo, qui, io sono la spalla.
      C'è gente che, se mi incontra senza micio, non mi riconosce proprio.
      Lui, una volta, faceva la mascotte in un negozio di articoli per animali. Andavamo tipo una volta la settimana e i clienti impazzivano tutti per lui, che si divertiva come un matto.
      Una volta, per strada, icontro una delle sue Fan, la saluto, e lei mi guardava ebete. "Sono la sorella di Leonardino" e lei: "Oh, signorina, mi scusi, sa, ma senza Leo non l'avevo riconosciuta!"
      Che farci?
      E' lui la star!

      Elimina
  7. Hai ragionissimo! Posso solo dire che sapere l'età può più che altro far capire se si condividono quelle cose epocali che comunque in qualche modo incidono sul nostro modo di essere. Ad esempio: aver visto Happy Days a tredici anni quando era una novità assoluta e tutti dicevano "Hey" alzando il pollice come Fonzie è stato sicuramente diverso che averlo visto in una qualsiasi delle repliche che sicuramente ci saranno state negli anni (non so, non ho la tele). E queste son cose che ti cambiano la vita, eh?
    A parte questo, anch'io sono del drago e quando dico che mi sento come se avessi 17 anni (anzi, già che posso scegliere facciamo 16) intendo proprio che a volte sono proprio scema come allora. Nonostante, come già ti dissi, sia un po' disillusa, continuo a credere che tutto può ancora succedere. Sì, proprio scema...

    RispondiElimina
  8. Io devo sempre rispondere seriamente al tuo allegato, ma siccome è una cosa seria (vabbé, più o meno, dai!) rimando.
    Ci sono un sacco di punti e di spunti.
    Happy Days fa comunque parte di tutti, perfino la ragazzina quasi sedicenne del piano di sotto lo conosce benino e ti assicuro che la gente, seppure meno in massa, ha continuato a fare "Hey!" per almeno i quindici anni successivi.

    Mi manda in confusione vedere i telefilm con Tom Bosley, perché non so mai se sono successivi o precedenti Happy Days, e mi sembra che 'sti attori siano eternamente lì, sempre uguali a loro stessi, a volte più giovani, a volte meno, ma non si sa bene perché...

    Nel mio modo di essere, comunque, incide ANCORA adesso: Vita da Strega, che io ho iniziato a vedere quando ELizabeth Montgomery era ormai quasi buonanima, e Topolino.
    E i Jefferson? Ieri una mia amica mi ha giusto detto che l'attore che li faceva è mancato.
    Sigh! Come sbatteva le porte in faccia lui, non le sbatteva nessuno!

    I Draghi nella mia vita imperversano. Amici del mio Drago o di altri, successivi o precedenti, il bimbo che guardavo tempo fa (2000), una genitrice, una zia (ma era venuta male), conoscenti...perfino il mondo dovrebbe finire nell'anno del Dragone! O_O
    Il micio no, lui è nato dopo.
    Comunque non sei scema. Non perché sai ancora sognare, almeno..

    RispondiElimina
  9. ^_^ Happy Days!!! Che bei momenti!!!Pensate che l'hanno dato per la prima volta in TV in USA proprio nel mio anno di nascita!!! non so quando l'hanno trasmesso in Italia in prima TV, ma non ne ho persa una, repliche comprese. e poi ho seguito anche le "diramazioni" tipo Lavern e Shirley e Jenny e Chachi... anche Mork e Mindy è partito da li...
    SUSANNA, purtroppo anche Tom Bosley se ne è andato un paio di anni fa e mi è dispiaciuto moltissimo... l'avevo visto poco tempo prima a "matricole e meteore" (se non ricordo male) ed era molto anziano ma aveva ancora quel suo sorriso dolce!
    E Vita da strega.... ancora adesso quando sento il motivetto della sigla mi prude il naso!!! XDDD

    Lidia, io non ti conosco ma concordo con Susanna "Comunque non sei scema. Non perché sai ancora sognare, almeno..." :-)

    RispondiElimina
  10. Grazie! So che è un complimento. Comunque a volte mi piace essere scema!

    RispondiElimina
  11. No, dai... è già finita la prima parte? :(
    Mi stò ancora rotolando per l'imbecillità perniciosa... quand'è che metti il resto??

    RispondiElimina
  12. ..letto..corro a leggere la seconda parte..:)

    RispondiElimina
  13. L'ho letto tutto d'un fiato, tra sorrisi e un po' di tristezza.

    Io sono una CAPRA;-)

    RispondiElimina