Due parole sul blog

Se pensate che qui si parli di Fate, Elfi e Creature simili, beh, avete ragione.
Quasi.
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mercoledì 11 novembre 2015

Giveaway: i vincitori.

Eccomi.
Lunedì sono stati proclamati i due vincitori del giveaway.
Devo dire che è andato malissimo: la gente si iscriveva, poi non faceva nulla, non postava nomi, non chiedeva consigli o chiarimenti, non condivideva, non si aggiungeva come follower.
Parecchi hanno rifiutato, alcuni di questi persone che, in passato, mi avevano chiesto notizie su prezzi o realizzazioni, i quali, evidentemente, avevano un interesse...quindi, perché non fare un concorso dove poter avere un oggetto GRATIS?!?

Immagino che lo sforzo di dover condividere o mettere mi piace a qualcosa, senza contare il dover trovare dei nomi a qualcosa fosse un prezzo eccessivamente alto, e questo mi fa pensare che l'umanità sia veramente ridotta male: tutti vogliono tutto, ma non vogliono dovere niente.
Vediamo sprechi ovunque, vediamo code davanti a negozi per avere oggetti non solo inutili, ma molto costosi, che però fanno "in", eppure un euro è spesso troppo per un pezzo d'arte (un gioiello non è indispensabile, ma è sicuramente utile) da indossare.

Forse il problema è che i due pezzi erano in Rame.
Ora, parliamone: oggetti con un costo di materiale già di per sé non bassissimo, con un design creato in esclusiva e per di più con parecchie ore di lavoro a testa...se qualcuno storce il naso di fronte ad un materiale "povero" (infatti il Rame lo rubano!), sappia che la sua evidente avidità degenera nel ridicolo.

Alla fine, comunque, sono riuscita a premiare due persone, una delle quali ha postato allo scadere del tempo utile.

I nomi vincenti sono stati, quindi, per il cuore: "Dea Anu, Madre delle Acque" di Elena Paganotto
e "Inaji (Rise!)" di Gemma Pipino (la quale presumo non lo sappia nemmeno, pare avesse problemi di facebook).

Nei giorni precedenti la premiazione si sono verificati anche due episodi molto sgradevoli, non direttamente legati al giveaway, quanto invece agli argomenti trattati dai gioielli.

Qui di seguito vorrei postare quindi i testi originali completi dei miei interventi e delle motivazioni delle premiazioni, incluso un amaro sfogo post-premio. Questi i nomi:

        1.        1 )Aria di fata   2) Eclissi (Giulia Lecci)
  1.       1) Sharing hearts 2) Blackfoot Shadows (Monica B. Dragon L.)
  2.       1) Witchcraft heart  2) Indian stardust (Cristiana Cassetta)
  3.       1) Blue eyes in my hart  2) Native Sunrise (Federica Tabori)
  4.        1. Lullaby vibes 2. Forest shadows (Giorgia)
  5.        1) Stay in my heart  2)Feather in the wind (Marianna Inn.)
  6.         1) Kokoro  2) Plumeria (Sonia Cacioppi)
  7.       1) Singing Heart  2) Indian Dream  (Monica Bigotti) Elimina
  8.        1. Salheart  2. Salco (Jenny Lo Presti)
  9.       1: Moonheart  2: Indian Dream (TheBlackDragonSist.)
  10.       1) Cuore Prezioso (Artemisia Dei Nastri)
  11.      1) Constellation of the heart  2) Feathers of hope (Lidia  Boccaccio)
  12.     1) Misty Heart (Black Baccarat)
  13.    1) Profondità azzurra 2) Libero volo (Fiorenza Matteuzzi)
  14.    1) Lia Fail Charm (Elisa Fen.)
  15.    1) Banshee Heart  (Alice Gossa)
  16.    1) Cuore puro (Carmen Macarie)
  17.   2) Dream Of Freedom Gessica De Lio
  18.  1) Rapsodia in azzurro 2) Milwakee (LauraMaria)Elimina
  19. 1) Celtic Heart 2)Enchanted Wind (Sonia Perrone Perri)Elimina
  20.  2) Inaji  (Rise) (Gemma Pipino) Elimina
  21. 1) Epona's Heart  2) Lakota Wind (Camilla D'Angelantonio)Elimina
  22. 1) Avastar 2) Rune Moon (Rosanna Massaro)
  23. 2) Still Here. Still Strong (Michele Scipioni)
  24. Elimina 1) DEA ANU madre delle acque (Elena Paganotto)
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Buonasera… Spero siate tutti pronti.
So che facebook è il luogo degli impazienti, di quelli che vogliono tutto subito e che non leggono se non la prima riga, ma se non è troppo lunga.
Mi dispiace.
Dovrete pazientare, perché IO voglio dire delle cose.
Potrei non farlo qui e non ora, ma domani non leggereste più, forse non lo farete nemmeno stasera.

 Il Cuore Celtico ha ricevuto 21 “voti”, il Choker 18.

Evidentemente  il cuore ha un aspetto più “normale” e portabile rispetto all’altro oggetto, che qualcuno può trovare troppo particolare e/o impegnativo. Partiamo dal Cuore.
Vi ha scatenato il romanticismo.
A parte una persona che ha scritto “Occhi blu nel mio cervo”, gli altri sono rimasti abbastanza in tema.

I nomi che comunque definirei finalisti sono:
Stay in My Heart
Constellation Of The Heart
Lia Fail Charm
Banshee Heart
Epona’s Heart
Dea Anu, Madre delle Acque
.


Banshee, per quanto intrigante, mi appariva un po’ inquietante. Una Banshee grida sui campi di battaglia, il suo grido arresta i cuori e, nella migliore delle ipotesi, fa diventare tutti i capelli bianchi per il terrore a chi senta il suo grido e sopravviva.
Uhmmm
Ecco….io…cioè…a me le Banshee sono pure simpatiche, ma…

Epona mi pare molto più appropriato: la splendida dea, che, tra l’altro, è pure Dea dei Cavalli. Dea legata alle rose, a ciò che cresce, dell’abbondanza. Porta l’idea di corse sfrenate, di erba tagliata, di torrenti liberi, di unione con le Creature della Madre.
Se però fosse stato scritto Heart of Epona, secondo me sarebbe suonato meglio, ma questo è un mio giudizio pitocco.

Stay In My Heart mi dava un senso di stabilità, di sicurezza, di domani che scorre davanti agli occhi con la certezza dell’esserci. Stay. Tutto potrà andare a puzzole, ma io ci sarò. Tu stai nel mio cuore. E anche tu ci sarai, resta nel cuore.
In ogni caso bello, ma la Marianna è artista e romantica.

Constellation Of The Heart, citando (per ammissione dell’autrice) Kate Bush, è elegante, raffinato, quasi distante nella sua raffinatezza. Molto buono.
E poi c’era Lia Fail…ebbene, gentile signora, sappia che ha rischiato di vincere. Davvero, eh! Per il gentile pubblico, vorrei spiegare: Lia Fail significa “Pietra del Destino” in gaelico.
L’ho adorato, ma non ero del tutto sicura che un gentile e tondeggiante Calcedonio fosse adatto a questa definizione, dal momento che Lia Fail è generalmente un menhir, una “Standing Stone”, per capirci.
Ciononostante…SE non ci fosse stata la parola charm là in fondo…eeehhh!!!
Cavolo, mi piaceva proprio tanto!
Chiedo venia, ma quel Charm mi abbassava il pathos.

Ieri pomeriggio, invece, arriva ormai inaspettato (non pensavo proprio che la persona in questione sarebbe riuscita a postare, per problemi tecnici) Dea Anu, Madre delle Acque.
Beh, appena ho visto la notifica e sono andata sul blog a leggere e l’ho visto…ho capito di aver trovato il vincitore. Non posso dire perché a livello logico.
So che mi è arrivato come uno scossone elettrico, un “Eccolo!”


Vince: Dea Anu
Secondo Classificato: Lia Fail Charm e Epona’s Heart a pari merito.
Appena dietro, anche loro a pari merito:
Stay in My Heart, Constellation of The Heart e Banshee Heart


D’accordo, ma che ci frega, direte voi, degli altri classificati, se tanto il premio lo becca la Elena Paganotto?
Ecco, ho avuto un’idea…avendo nomi così interessanti, ho pensato di tenerli da parte e usarli in futuro per qualche lavoro. In questo caso, l’autrice degli altri nomi riceverà un premio “a tema”, cioè che riprenda il tema del gioiello in questione.
Quindi, mi terrò i vostri nomi e indirizzi (che mi manderete in privato, se non li ho) e ci si sentirà in futuro.
Contenti? Anzi, contente, visto che fino qui siete tutte fanciulle?

_____________________


E veniamo al Choker… Alcuni nomi mi hanno commossa, altri mi hanno fatto capire, una volta di più, che ci sono cose da dire.
Molte.
Perché, vedete, con me cascate male.
Se già si casca male sulla mia gente, sulle popolazioni Galliche, Celtiche Pagane, ok, sono comunque, come dire, roba per cui si resta in famiglia.
Magari poi vi cavo gli occhi, ma con calma.


Se mi toccate i Nativi Americani, o meglio la "Prima Nazione"….divento una belva. Molti anni fa un amico Western Shoshone disse sogghignando che ero più integralista di tutti loro messi assieme.
Beh…temo avesse ragione. Solo che con il tempo sono peggiorata.


Purtroppo si sono verificati due episodi molto sgradevoli, entrambi la sera del 31 ottobre (guarda caso): uno legato a Trinuxtion Samoni o Samonios o Samhain che dir si voglia, l’altro riguarda l’altro popolo, la Prima Nazione. E mi sono trasformata in un enorme essere verde brillante, molto kattivo e con i bermudini.
Ho spostato la data (e ho pure fatto bene!) e poi mi sono ripromessa di sparare a zero, pur senza fare nomi.
Sappiate comunque che gli episodi suddetti NON riguardano alcuno dei partecipanti.


Chiarito questo…preparatevi. Finalisti:
Blackfoot Shadows
Feathers in The Wind
Feathers Of Hope
Dream Of Freedom
Lakota Wind
Inaji (Rise)
Still Here, Still Strong.


Orbene. La signora che ha postato Blackfoot Shadows ha barato: appena ho visto il nome mi è scappato da ridere, perché, vedete, lei sa perfettamente che la Nazione Blackfeet mi sta a cuore (come se gli altri non mi stessero a cuore!) e che nei mesi scorsi ero molto preoccupata per i grossi incendi che hanno devastato il Nord Ovest del Montana, in particolare nelle zone delle Riserve di Flathead e soprattutto Blackfeet, tanto che si è reso necessario evacuarne vaste aree.
Nonnonno, signora Badia, non si fa…non si cerca di corrompere la giuria.
Comunque, era un buon nome.
Emoticon smile


Feathers In The Wind, Fathers Of Hope, Dream Of Freedom sono tutti e tre bellissimi nomi che evocano libertà, speranza (appunto) e sensazioni di gioia e grandezza. Feathers Of Hope è anche un piano per i Giovani della Prima Nazione.
Mi ha molto colpita, ma l’autrice, nelle parentesi, dice di essersi ispirata ad Emily Dickinson. Nulla in contrario, per carità, ma visto l’argomento, ispirarsi all’opera di una donna della borghesia puritana di origine inglese…beh… ecco…con rispetto parlando... O_O


Lakota Wind, un buon nome anche lui: libertà, profumo d’erba e Sweet Grass, cuoio, risate nel vento, il vento…io dico sempre che la voce dei Nativi Americani è la voce del Vento. La cosa divertente è che la signorina che ha postato questo nome abbia messo il termine “Lakota” quando il suo sogno è di andare a studiare dai Salish.
Mi sono sganasciata dalle risate…Sostiene che suonasse meglio. Ma perché, soave creatura, Salisshhhhwind non suona bene? Sssscorrre....sshhhhh...no?
Il Preside potrebbe non accettarti, per questo affronto!
Emoticon wink


E poi, ecco che appaiono due nomi tra cui scegliere è stato davvero difficile. Due nomi che sono più che ottimi, più che forti, più che grandi e meritevoli.
Inaji è un termine (guarda caso) Lakota che significa Sorgere.
Non posso garantire che l’imperativo sia corretto, in quanto, al contrario dell’inglese, le lingue Native hanno strutture grammaticali molto complesse. La cosa importante non è tanto l’aver avuto l’arguzia e la finezza di cercare un termine Nativo, ma IL termine in questione e non solo!
Poteva essere “Piume”, “Libertà”, “Cavalli”, per esempio, no?
Invece la persona in questione sceglie Sorgere e lo traduce in inglese: RISE!
E solo chi sa cosa questo significhi lo può capire. Questo nome mi è arrivato come uno schiaffone in piena faccia.
Ho pensato “Questo vince!”


Poi…ieri sera, poche ore prima della chiusura, ecco che appare un nome, tra l’altro particolarmente meritevole, in quanto dell’unico maschietto ATTIVO (altri si erano segnati come partecipanti, ma poi non sono mai apparsi): Still Here, Still Strong. Stessa storia dell’altro nome. Non parliamo di una frase a caso, ma del motto di Indigenous Resistance, nonché di un'organizzazione di prevenzione di suicidi tra i minorenni.
Un nome bellissimo.
C’era solo un piiiiiccolo, insignificante problema: Il signore che ha postato questo nome è il marito della signora che ha vinto il cuore.


Alla luce di ciò, abbiamo la classifica. Vincitore: Inaji (Rise) (Gemma Pipino) Secondo classificato: Still Here, Still Strong (Michele Scipioni) Terzi classificati a pari merito: Blackfoot Shadows (Monica Badia, Feathers in The Wind (Innamorarte Marianna), Feathers Of Hope (Lidia Boccaccio), Dream Of Freedom (Gessica De Lio), Lakota Wind (Camilla D'Angelantonio)

Vale lo stesso regolamento del premio precedente, TRANNE per il fatto che…

Pensate di farcela a sopportare alcune doverose spiegazioni?

In primo luogo voglio chiarire alcune cose, perchè sicuramente ogni partecipante riteneva (e questo è logico) che il proprio nome fosse il migliore, o almeno degno di menzione. Per quanto voglia essere generosa, non posso premiare tutti, non avrebbe senso in un concorso, ma vorrei lasciare a tutti qualcosa.
Forse alcune persone si sentiranno offese dalle mie parole, ma spero apprendano. Forse, alcune altre persone, potrebbero essersi sentite offese da ben altro.


1) Per quanto, ancora oggi, gli appartenenti alla First Nation usino in alcuni casi il termine “indian”, IO non lo uso da quando avevo circa sei anni. Gli indiani stanno in India, dove è giusto che stiano. Se stanno da altre parti, buon per loro se si trovano bene, ma i Nativi Americani NON SONO indiani!
Quindi, per quanto questo mi renda odiosa a molti, soprattutto ai superficiali, non sopporto il termine “indiani” riferito a questa Gente.


2) Pocahontas era Powhatan, potente Nazione Algonchina della Virginia Est. Non ha mai indossato niente che somigliasse ad un choker, se non nei film Disney. Gli abiti Powhatan erano alla vita, per uomini e donne, che indossavano lunghi fili di collane di diversa lunghezza e tatuaggi su busto, braccia e faccia.
Nel film "Il Nuovo Mondo" appaiono vestiti per intero per una scelta di produzione, volta a non offendere il comune (ipocrita) senso del pudore. Diplomazia, insomma.
Aveva dodici o tredici anni quando John Smith le mise le zampe addosso, 23 alla sua morte in terra straniera.
I Nativi, oggi, considerano la storia di Pocahontas come una storia di ordinaria pedofilia.
Prima dell’arrivo degli invasori non conoscevano né pedofilia, né violenza sessuale. E nemmeno usavano prendere lo scalpo dei nemici uccisi.
Furono tutte pratiche introdotte amabilmente dagli europei cristiani e civilizzati.


3) Ogni giorno, qui sopra, vedo emerite stronzate: gente che condivide porcherie new age, poesiole o disegni che rappresentano questa Gente come romantici imbecilli sdolcinati, ragazzine sognanti dalla faccia ebete e dai sorrisi stampati stile paresi. E tutti a condividere, a sbavare, a piaceggiare, commentando sognanti con frasi del §####§(censura). Le Donne Native non sono “squaw” aggraziate e sottomesse dal sorriso beota. Sono guerriere, dure, forti, feroci. Bellissime dallo sguardo più tagliente di lame di ossidiana.
Determinate come schiacciasassi.
I maschietti, in effetti, sono più malleabili, di solito. Di solito, non sempre.
Tutti loro sono fortissimi e fragilissimi, schiacciati da diabete, obesità (indotti), da droghe e alcool, da violenze…per molti decenni, dopo averli sterminati con coperte al vaiolo, esecuzioni di massa, tradimenti, cannoni (non in guerra, ma quando magari andavano dagli invasori pensando di fare quattro chiacchiere), sono stati sterilizzati in massa, giusto per evitare di averne troppi in giro, che hai visto mai che rialzino la testa.


Se volete, posso raccontarvi come fino a ieri sono stati trattati i bambini Nativi. Per tenerli buoni, nelle scuole non Native, o comunque rette dagli “altri”, non solo li riempivano di botte, ma li elettrizzavano: scossettine con sedie elettriche, finché buoni ci stavano, perché rincoglionivano. Li ammanettavano, li rubavano alle loro famiglie chiudendoli nelle scuole delle missioni, oppure facendoli adottare a famiglie non Native, perché dimenticassero chi fossero e cosa fossero.
Bello vero? Molto romantico.
Li rincoglioniscono finché stanno buoni per forza, perché loro non sono buoni: sono vivaci.
Troppo intelligenti.
Indisciplinati.
Sofferenti.
Bellissimi...prima delle "cure", almeno.
Dopo si sparano a sedici anni, se non prima e spesso sono più larghi che lunghi.
A volte non hanno bisogno di spararsi: li uccide il diabete, o qualcuno, non importa chi, così, tanto per fare qualcosa.


Quelli che, sospirando, chiamate "romantici indiani”, nella realtà ti muoiono sui piedi in mezzo alle highway, mentre le auto sfrecciano indifferenti, tanto prima o poi qualcuno li raccoglierà e sennò fa niente, sono biodegradabili.

Quando io condivido notizie, quando mi incazzo per nuove porcherie sugli Apache di San Carlos, per esempio, o pubblico appelli, o magari quel famoso pezzo di Ceremony della Silko, che ogni tanto mi diverto a ripostare…silenzio. Nessuno sbava, nessuno condivide, nessuno mette mi piace. Nessuna stupida frase sospirosa. Chissà perché.

Credo non piaccia, come, tanto tempo fa, mi diceva una ragazza che conoscevo: “A me non piacciono quegli indiani lì di cui parli tu, mi piacciono questi che ho io!” “Ma quelli non esistono, non sono loro, non sono reali!”
“Non importa, a me piacciono, voglio queste cose qui”
Aveva, se non ricordo male, ventidue o ventitré anni, forse di più. Non le interessava abbracciare la Loro causa, né firmare petizioni (no, dico, e se poi ho delle grane?!?), né ascoltare la Loro voce.
Voleva quelle cose che a lei piacevano, le immagini romantiche, newaggiare d’assalto, come altri vogliono le fatine dei fiori.
Beh, possa tu bruciare per l’eternità con i tuoi indiani di cartapesta!!!



Proprio prima di Halloween una persona che conosco ha pubblicato un video intitolato “Danza del Sole indiana”. Per un attimo ho pensato esistesse in India una roba chiamata Danza del Sole, poi ho visto che l’immagine del video era una di quelle ridicole caricature di Donne Native.
Molto perplessa ho cliccato e ho sentito una spensierata musichetta andina.
O_O?!?!?!?!?
“Ma questa è musica andina, che c’azzecca con la Sundance?”
E questa signora ha risposto: “Ah, io non sto a guardare il dettaglio, a me questa musica piaceeeeee!!”
DETTAGLIO?????????????
MA IO TI ESTINGUO!!!!
Ora, io vorrei che, se non oggi, non domani, almeno dopodomani, chiunque legga questo post si renda conto della bestemmia cafona, ignorante, arrogante di costei!
Mi sono IO, per Loro, sentita offesa, disgustata, insultata.
Considerare un "dettaglio" qualcosa di sacro, magari cruento agli occhi dei bianchi, europei, civilizzati, ma per cui si sono battuti per anni, che hanno praticato di nascosto, rischiando la galera!
Dettagli!! Ignorante!
Non sai di che si tratti? Liberissima, per carità, ma chiedi, no? Non vuoi far notare alla tua (in)coltissima clientela di essere ignorante come loro? Chiedi in privato. No. Troppo facile, troppo logico. Troppo corretto.
Tanto, chissenefrega, è un dettaglio!


Vorrei che ORA, subito, in questo momento, fosse proibito per legge vendere schifezze newage sulla Prima Nazione, dream catchers fatti a Bali per pochi centesimi con piumette colorate stile giocattoli per gatti e venduti come “autentici indiani” . Vorrei che fossero cancellati tutti i video cretini, le leggende gesuite spacciate per Nat…pardòn, indiane.

Ho iniziato a lavorare con e per Loro molto tempo fa, quando ero una ragazzina, durante la Crisi di Oka. So che non sapete cosa sia. Sono sicura che se cercate “Oka Crisis” qualcosa trovate.

In tutto questo tempo non ho mai dipinto o disegnato cose che li riguardassero, anche se spesso mi veniva proposto. Non era giusto, non ero io a doverlo fare. Ho fatto due ritratti perché erano ritratti fatti ad amici, amici con dentro gli occhi qualcosa di forte da dire. Ritratti ad amici, non dipinti di “indiani”.

Non ho mai voluto fare gioielli simili ai loro, per lo stesso motivo. Non volevo rubare Loro niente, ritenevo di non averne il diritto, soprattutto vedendo intorno a me un sacco di gente prendersi allegramente qualsiasi cosa, senza nemmeno sapere di cosa si trattasse e senza chiederselo, né tantomeno chiedere il permesso. Se vedo negozi con magliette “indiane”, oggettistica “indiana” e palle varie, manco ci butto l’occhio, così mi evito l’ulcera.
Non sopporto i costumi da “indiano”, come gli abitini alla Pocahontas che di Powhatan non hanno nulla.


Sono integralista, non dimenticatelo.

Mesi fa ho trovato in un cassettino un paio di frecce di Ossidiana. Erano lì, scocciate di stare in quella scatolina. Quel tipo di Ossidiana è chiamata “Lacrime degli Apache”, le punte di freccia sono considerate portatrici di incantesimi.
“Allora? Pensi di lasciarci qui fino al prossimo millennio?!?” mi dicevano, taglienti come gli sguardi delle Donne del Popolo Rosso.
Ne ho presa una e l’ho montata come nel MIO costume. Ci ho fatto le piume, con le MIE tecniche e i LORO simboli.
E ho chiamato la collana “Eagle Man, Changing Woman”.
Non è un grazioso nome di fantasia, sono elementi della Loro cultura e il titolo di una canzone di Buffy Sainte Marie, della Nazione Payepot Cree nel Saskatchewan.
Molti la desiderano, nessuno se la può permettere.
Altri mi chiedono perché abbia fatto una roba così strana, invece delle cose così carine che faccio di solito.
Quindi, anche potendo permettersela, non la meritano.


Dopo ho desiderato fare i choker. Improvvisamente, dopo vent’anni di noncipensonemmeno, io volevo farli.
Mi sono avvicinata e li ho tenuti tra le mani, ascoltando le sensazioni nel costruirli, cercando la sacralità nei gesti, nel modo di infilare le perle di legno, Madreperla o pietre dure.
Ho voluto usare pelle e cuoio per divisori e chiusure, ago e lesina, come esistessero altri strumenti, perché fossero il più possibile antichi nell’oggi.


È meraviglioso farli, tenerli tra le mani, lasciarli scorrere.

Ho voluto entrare in punta di piedi in quei gioielli, come entrando nelle Loro menti, nella Loro visione del mondo, comunque sentendo ancora il conflitto, il timore di rubare qualcosa.

Io non voglio rubare: voglio che li vediate, che piangiate, che vi sentiate male per aver la casa piena di robaccia! Che prendiate quello che avete e lo buttiate dalla finestra e chiediate scusa per averlo avuto.
Voglio che li guardiate in faccia, anche se la faccia è sdentata, distrutta dalle droghe, deturpata dalla vita.
Voglio che vediate la verità, per quanto brutta e violenta sia.
E che vediate la bellezza VERA, non quella dei cartoni animati e, vi assicuro, non c’è paragone.


Io ho giurato a questo Popolo di essere al loro fianco tanto tempo fa, quando ero piccola, quando ho incontrato per la prima volta un grande signore, decisamente grande e pure grosso, con treccine troppo piccole per lui, ma molto Lakota e, a quanto dicevano, pure Medicine Man. Forse non avrei dovuto dirgli “I hope to see You soon”, orgogliosa di dire una cosa in inglese, mentre tutti gli altri, tutti grandi (ero l’unica bambina) avevano bisogno dell’interprete (anch’io, ma volevo fare la figa).
Non rispose. Si limitò a guardarmi socchiudendo gli occhi con un ottavo di sorriso pensoso.
Ci ho messo anni a capire che quando ti sorridono a quel modo, sei fregato a vita.


A volte li ho lasciati, percorrendo i miei sentieri, cercando le mie memorie ancestrali, perché, molto prima di Loro, la mia gente ha vissuto qualcosa di simile alla Loro storia e si è perduta da troppo tempo, forse per sempre. Noi siamo disgregati da troppo e troppo profondamente, e io ho il terrore che possa succedere Loro la stessa cosa.
Li ho lasciati per cercare la mia aria, i miei simboli, la mia magia arcaica, ma, alla fine, Loro sono sempre tornati a prendermi.
Con sogni, con canti, con strane coincidenze, con incontri, con nemmenoiosocosa.
Arrivano.
E, Loro, non chiedono permesso: ce l’hanno già. Glielo hai dato tu quando non arrivavi nemmeno al bordo del tavolo.


E adesso che vi ho trattato malissimo, che vi ho fatto arrabbiare, vi ho offeso e che vorreste darmi fuoco, possiamo tornare a noi. Dicevo a fine premiazione:
Anche per i nomi dedicati al choker vale la regola di usarli in altri oggetti, dandovi in cambio dei diritti d’autore un piccolo gioiellino a tema e fin qui, tutto chiaro.
MA…
SE…
Se per qualche motivo mi dicessero di non farli più, ricordatevi, non farei più niente che ricordi le Loro cose, in alcun modo.
Questo è il vostro rischio.


Ho il diritto, fino in fondo e più di un sacco di gente, di creare oggetti e gioielli Celtici e pagani. Sono per metà Gallina Cisalpina e per metà Gallina Transalpina, in ogni caso, sempre Gallina sono. Nessuno e niente può impedirmi di farli, né di essere quel che sono. Sono Pagana: disprezzata, derisa, dileggiata, accusata di satanismo (manco ce lo abbiamo, noi, satana!), di ateismo (Ma come?!? E pensare che NOI di Dei ne abbiamo più di loro!), di stupidità, di altre cose che nemmeno conosco. Giudicata. Di solito da ignoranti e arroganti.
Derubata dei miei simboli, delle mie feste Sacre, e, per contro, accusata di festeggiare “Dei falsi e bugiardi” proprio da quegli stessi ladri.
Questo io sono.
La sera del 31 mi sono trovata un commento di una di queste persone stupide e arroganti: “Io non so nemmeno chi (CHI?!?) sia Samonios!” risata, derisione.
Brava ignorante, e te ne vanti pure?
Lasciala perdere, non vuoi mica metterti a rispondere ad una cretina, no?
Mi ha detto un’amica.
Già, lasciati umiliare. Come al solito. Nasconditi, anche se non ti mettono più legalmente al rogo, almeno per ora.


Io sono questa Terra, io sono queste Montagne, io sono queste memorie e le parole del vento e delle rocce. Niente e nessuno può cambiare questo.

Ma non sono quella Terra, quella Gente, quelle parole e quei Simboli. Non posso garantire, a voi quasi vincitori, che ci saranno, un domani, altri choker, altre piume d’Argento, o frecce o che altro.

Voglio che lo sappiate. Avete diritto ad un premio, l'ho promesso e in qualche modo lo avrete. Ma non posso assicurarvi che sarà legato a ciò cui avete dato il nome o a qualcosa di simile.

Io avevo bisogno di dire queste cose, di gridare, anche se non mi ascolterete, di fare piazza pulita. Spero che almeno UNO abbia voglia di leggere e di arrivare in fondo.
Buonanotte a voi e complimenti ai vincitori.
Sono stati buoni vincitori.

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