Due parole sul blog

Se pensate che qui si parli di Fate, Elfi e Creature simili, beh, avete ragione.
Quasi.
La verità è che qui la vera protagonista è la Terra, com'è o come avrebbe potuto essere se...Se l'uomo non fosse com'è, se si fosse evoluto diversamente, se le cose fossero andate in un altro modo...

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Su, su, guardate, guardate...

lunedì 25 febbraio 2013

Bracciale Due Dragoni

Cosina carina, che penso abbia molte potenzialità: con pochi gesti, è possibile variare le forme e ottenere un sacco di modelli diversi.

Struttura e wrappaggio in Silver filled. Gli occhi dei Draghi sono Radice di Rubino.
Mia mamma ha delle tazze da thé giapponesi in blu pavone con disegnati dei Draghi dorati con quattro occhi, così ho voluto imitarli, sia nei bargigli che negli occhi:

 
Qui è chiuso: il gancio è formato da uno dei bargigli lasciato libero, che aggancia l'altro:
Ho fatto un sacco di foto indossato, ma nessuna è venuta bene. In questi giorni rimedio...

venerdì 22 febbraio 2013

Frammenti: Il Dono p. 13

Post modificato, restano a disposizione brevi estratti dei capitoli
_________________________

...Più tardi insistette per accompagnarmi all’hotel, anche se continuavo a protestare: la notte era chiara, il sentiero ampio e liscio, l’Hotel si stagliava illuminato ad un paio di chilometri. Che problema avrebbe potuto esserci? Arrivammo fino verso metà strada in silenzio, poi, alle nostre spalle, si levò un lungo ululato e Mirko, improvvisamente, rilassò le spalle e sorrise. “Ah! I Lupi cantano!” esclamò con un gran sorriso.
Mi accompagnò saltellando ancora per un tratto, poi si fermò sistemandosi la sciarpetta: “Beh, se non ti importa, penso di lasciarti proseguire da sola, ora… va tutto bene, i Lupi cantano”
Ero un po’ sorpresa: perché, se non cantano che succede?
“Ma si, ovvio! È mezz’ora che te lo dico! Non sono una fragile femminuccia bisognosa di protezione, io!”
Lui rise. “Non si sa mai” rispose sibillino: “Comunque, coraggiosa guerriera, non ti lascio sola” mi strizzò l’occhio indicando con la testa la Montagna accanto: “Ti affido a loro!”
Un secondo ululato, in risposta al primo, e Mirko era già per via, facendomi ciao con la mano.

Non ero ancora così in gamba da vedere le correnti di energia nel buio,
ma alberi, cespugli e le stesse Montagne, emanavano una luce argentea, vibrante e viva. Io guardavo la luce e la luce guardava me, come aspettandosi qualcosa.
“Gli alberi parlano” pensai: “Parlano tra loro nella notte e parlano alla Luna” Mi avviai verso l’ingresso laterale con in mente lo sguardo ostile della mia insalata.

(...)

Intanto mi portò in un angolo molto fuori mano, un posto a metà tra un giardino e un frutteto.
Era ricco di cespugli di rose di diverse qualità e colori, quasi tutte antiche e, per la maggior parte, praticamente scomparse là fuori, che si alternavano a piccoli alberi da frutto, quasi tutti rosacee, anche loro di varietà antiche, tra le quali riconobbi ciliegi, peschi, susini, qualche cotogno completamente vestiti di gemme argentee, pronte ad esplodere in una magnificenza di colori e profumi.
(...)

La pergola era ricoperta di convolvolo, che creava una tenda leggera e robusta e, dove non arrivava il pergolato, il confine era segnato da cespugli di agrifoglio.
Ai lati, tra cespugli e alberelli, alcune panchine di legno, tutte scolpite con motivi floreali.
“Mi sembra molto, come dire, romantico” commentai.
“Davvero? Oh, bizzarro, davvero bizzarro…” rispose sovrappensiero: “Avete un bizzarro modo di vedere le cose. Romantico, dice? Non credo questa ipotesi abbia mai sfiorato le nostre menti, ma immagino… fiori, api…”
“No, aspetti! Non intendevo quello!”

“Oh, davvero? Sempre più bizzarro…”
Sospirai rassegnata.
(...)

Ero così presa dai miei pensieri e da quei torrenti di luce, che non mi accorsi di un’altra cosa, finché il Prof non attirò la mia attenzione: attorno ad un susino dalla faccia molto simpatica, si era formato un cono di luce dorata e all’interno vidi… una grande foresta tropicale, con alberi immensi e silenziosi ai piedi di Montagne altissime.
Mi avvicinai con cautela e riconobbi la vetta a coda di pesce del Machapuchare svettare alle spalle della foresta. “È così che fanno!”
Esclamai sopraffatta dall’emozione: “È così che gli alberi viaggiano! Non sono immobili come pensiamo noi! È così che sanno cosa succede lontano da loro!”

Il professore si era avvicinato e se ne stava ad osservare quella meravigliosa immagine tridimensionale con le mani dietro la schiena: “Davvero ben fatto, davvero! Questi alberi hanno una tecnica notevole!” commentò compiaciuto.
Posò una mano contro la superficie del cono e rimase per un istante assorto, finché la luce cominciò a vibrare, simile ad acqua di una lenta cascata e si aprì, facendoci entrare. Eravamo ancora nel giardino, ma eravamo in Nepal.
Sentivo il rumore di un fiume, l’odore dell’aria delle alte quote, i profumi di incenso e spezie di un villaggio non lontano.
Tra il verde, poco più a valle, delle bandiere Lung-Ta sventolavano colorate riflettendo nell’aria cristallina i loro Mantra. Eravamo accanto ad un albero altissimo.

Lo toccai e la mia mano vi passò attraverso.
In trasparenza vedevo le panchine di legno e i cespugli di agrifoglio: “Questo è… è fantastico!” biascicai.
Il cono di luce si spense, insieme al lontano scroscio di una cascata e al suono di un dungchen, chissà dove.
Il grande albero scomparve guardandoci benevolo, la Dea dalla Coda ci benedisse da oltre le nuvole.

Mi lasciai cadere sulla terra umida senza fiato. Di tutte le cose possibili o impossibili vissute in quel posto in quei dieci giorni, quella era la più straordinaria!
Più straordinaria delle mie origini, più del mio Fato Madrino, più del mio Sasso Malefico!


Il susino mi guardava ridacchiando: “Quando torni ti regalo un cesto dei miei frutti!” disse nella mia mente: “Promesso, eh!”
Lo guardai sbigottita, ma il mio compagno d’avventura sorrise: “Ah, l’alberello fruttifica per la prima volta, quest’anno. L’anno scorso ha fatto le prove, ha dato due o tre susine deliziose, ma era solo una prova generale”
Beh, che diamine! Se viaggiano e si spediscono per telepatia dall’altra parte del mondo, perché non dovrebbero anche parlare?
 
(...continua link p.: 14)

"Riconobbi la vetta a coda di pesce del Machapuchare"
"Il grande albero scomparve guardandoci benevolo"

lunedì 18 febbraio 2013

Annunci

Carissimi!
Ho un paio di annunci. Dunque, il primo è che sono malata, anzi...zodo balada, baladizziba, zdò bradigabedde ber borire!
Quindi, dovrete attendere la mia guarigione o la mia dipartita per avere altri post.

In caso di dipartita, non voglio fiori, ma opere di bene, e siccome la mia fiducia negli esseri umani è piuttosto scarsina, se evitate di foraggiare le multinazionali della sedicente ricerca medica è meglio. Piuttosto, bambini (tipo Terre des Hommes, che recupera i bimbi avviati alla prostituzione, generalmente dai loro adorabili genitori), animali, alberi o quanto più vi aggradi.

Va bene, va bene, la smetto di fare la scema!

Altro annuncio: è nata la pagina Facebook Valdombra Jewels:

 https://www.facebook.com/ValdombraJewels

Ovviamente in questi giorni non ci ho lavorato, sempre perché sono baladizziba, però, pur essendo meno "ricca" del blog (ci sono solo gioiellini, niente racconti, spiegazioni sulle pietre o altro), è simpatica e le foto, una grande e le altre visualizzate più piccine sotto, hanno decisamente un bell'effetto.
Sappiate che, per riuscire a postarle in quel modo, ci siamo messe in 3!
Ringrazio quindi la mia "concognata", cioè la cognata di Leonardino, Federica, e la mia amica Cinzia per l'aiuto.
A dire la verità, la Dada (Federica) è quella che ha effettivamente e materialmente progettato la paginetta, poi me l'ha scodellata bella fresca, solo da riempire.
ERGO se passate da facebook, saremmo liete se faceste un salterello e ancora di più se voleste cliccare un bel "mi piace" e, in caso vi aggradi, condividere.

Ora fidisgo il bio ladde e biele e vado a dadda...

mercoledì 6 febbraio 2013

Parure "Scarborough Fair" per la Dada

Dunque: non tutti lo sanno, ma il mio Leonardino, essendo un gatto troooooppo avanti, si è fidanzato. Con una micet...unabella miciona bolognese di nome Trudy.
La Trudyna, a sua volta, ha una mamy, la Fiò, una sorellina nera di nome Whoopy e una sorella che lei definisce "oca" di nome Federica, detta Dada.
Ora accade che la Dada compia gli anni in quel del 5 febbraio e che la Fiò, da mamma amorevole e dolce...premurosa...vabbé, come si conviene in questi casi, abbia deciso di fare a quella strega alla figliola un bel regalo di compleanno.
Alla Dada piaceva tanto un anello che avevo fatto tempo fa per la Milly, una cosa che io consideravo tanto semplice, ma che a quanto pare fa un figurone, visto che tutti lo notano e ci sbavano, quindi ci siamo orientate su quello.
Uh, dicevo, che ci vuole, in tre ore è fatta!
Però la Fiò mi dice che alla Dada piacciono le pietre chiare...si noti che la bella fanciulla ha carnagione pressoché da Biancaneve ("Ha parlato la Naomi!" dice Leo, che mi considera una mozzarella sbiancata)...Pietra di Luna? Labradorite? Diam...ehm...
Insomma, alla Dada ci piace l'Acquamarina, ve'! E alòra che Acquamarina sia, va' là!
Ma mica si possono mettere due Acquamarine lì così, senza un po' di coreografia, no? E così, pensa e ripensa, studia e ristudia, è uscita una cosina un attimiiino più complessa.
Poi...eh, ma un anello così, da principessa, mica lo puoi lasciare da solo, che diamine!
E così...insomma, vi presento "Scarborough Fair", rigorosamente nella versione di Sarah Brightman, che a Biancaneve (un po' stagionata) ci somiglia pure:

Adesso andiamo sui particolari. Anellino:
Davvero semplice, eh? Una cosuccia da tutti i giorni, insomma... E pendente:
E ora, indossati dalla Dada, che nonostante il mestiere di attrice, è timidona e non vuol farsi vedere:
Non dovrei dirlo, ma io li trovo così deliziosi! Quel che mi dispiace è che ho finito, imbustato, spedito, senza avere il tempo di provarli un paio di giorni! SIGH!
Struttura in Silver filled 0.8, wrappata in Argento 925 da 0.3, tre più sette Granatini var. Almandino.
Per l'anello, circa 60cm di Silver filled, più o meno lo stesso per il pendente, circa sei metri di filo per il wrappaggio.


domenica 3 febbraio 2013

Esperimento...

Mi sono appena accorta che sono SECOLI che non posto niente!
Beh, di solito ci sono alcuni commenti di abituè, soprattutto ai racconti, così, di solito, mi fermo per aspettare che più o meno tutti abbiano visto l'ultimo pezzo.

Non è che in questi giorni non abbia lavorato, è che...non posso postare le cose che ho fatto per motivi indipendenti dalla mia volontà.

Tra le altre cose, però, ci sono un paio di oggettini che metto qui stasera: alcuni anelli, di cui posto quello in Quarzo Tormalinato, e un esperimento piuttosto strano.
Vediamo un po'...
Ecco qui, anellino in Rame, Argento 800 e Silver filled. Avrei voluto usare l'Argento per tutto l'anello, ma è uno 0.4, forse perfino qualcosa di più, per cui non mi dava la libertà di azione sufficiente. Ecco qui:
E qui:
 
 
Questa qui sopra è la parte in Silver filled. Qui sotto visione laterale:
 
Mah, simpatico...quando lo stavo finendo mi è scappato il metallo e pure la pietra, si è deformato e non sono più riuscita a rimettere tutto come prima, per cui mi sono adeguata...penso di rifare qualcosa di simile...
 
Vediamo invece l'aggeggino da muro. Avevo un'Agata piuttosto grande, per essere indossata, ma piccola in senso generale. Purtroppo leggermente tinta color Malva, ma gradevole.
Mi è stato chiesto qualcosa di protettivo e beneaugurante per una casa, e così...
 
Ho fatto l'armatura in Ottone da 1mm, le cuciture in Silver filled 0.3 e poi ho usato dell'Ottone 0.6 per rendere più arioso il tutto...può andare?